Ita, la compagnia aerea pubblica decollata il 15 ottobre in discontinuità con Alitalia, finirà nell'orbita di un partner straniero in tempi più rapidi rispetto a quelli finora previsti. Lo ha annunciato ieri il presidente esecutivo Alfredo Altavilla in audizione alla commissione Trasporti della Camera, che ha precisato: Sarà un'alleanza di equity, di capitale, non serve un code sharing o una joint venture commerciale: se metti i soldi giochi, se non metti i soldi puoi anche evitare di chiedere l'accesso alla data room. Abbiamo in corso contatti con molteplici operatori sia europei che etraeuropei. La tempistica ha detto è più veloce rispetto a quanto previsto finora. Volevamo completarla entro il 2022, in questo momento ci sono le condizioni per accelerare il processo e chiudere entro la prima metà dell'anno e l'andamento della pandemia non sia di ostacolo per i nostri interlocutori.
Non si conosce il perchè di questa accelerazione, ma si può supporre che i colloqui con vari potenziali partner siano costruttivi anche perchè la crisi generata dalla pandemia può indurre molte major a ridisegnare le proprie linee strategiche, e il mercato italiano ha sempre il suo appeal. I conti sono andati un po' peggio del previsto: dal 15 ottobre al 31 dicembre il fatturato è stato di circa 90 milioni (1,26 milioni i passeggeri trasportati) la metà rispetto alle previsioni del piano industriale, cifra influenzata da vari fattori: pandemia, non abbiamo vinto il bando di gara della Sardegna e fino al 10 ottobre non abbiamo potuto cominciare la campagna pubblicitaria per vendere i biglietti.
Sempre a proposito dell'alleanza, Altavilla ha sottolineato che siamo percepiti come la compagnia aerea più competitiva in termini di costi-base e abbiamo un dimensionamento di flotta e di network che si presta molto facilmente all'integrazione all'interno di un soggetto più grande e questo è il motivo che ci rende appetibili. E ribadendo un concetto più volte espresso, il presidente ha ricordato che Ita non ha oggi e non avrà nel 2025 con il raddoppio della flotta, le dimensioni e i volumi che le consentano di stare in maniera profittevole sul mercato da sola. Resta confermata la previsione del pareggio operativo entro il secondo trimestre del 2023. A causa della contrazione del traffico, oggi Ita è un'azienda di 2.235 persone (età media sotto i 50 anni) rispetto alle 2.800 programmate, con un risparmio di 17 milioni. La società deve stare sul mercato e offrire retribuzioni di mercato. E Ita, ha detto, non è la Croce Rossa» dei dipendenti della vecchia Alitalia. Anche perché se paghi noccioline ottieni scimmie ha detto, usando il modo dire inglese «you pay peanuts, you get monkeys».
Il che ha causato un battibecco in Commissione con Maurizio Lupi, che gli ha ricordato che il Parlamento italiano «ha un suo regolamento al suo interno che prevede che si usi la lingua italiana».Se le previsioni di mercato saranno confermate, nell'anno in corso saranno assunti 400 piloti e 600 assistenti.
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