Solo 35 chilometri separano Sant'Agata Bolognese, quartier generale e polo produttivo di Automobili Lamborghini, da Maranello, la «casa» del mondo Ferrari. Due marchi simbolo di lusso e sportività, nonché orgoglio del made in Italy. Il primo, dal 1998 controllato da Audi che però ha mantenuto regia e produzione in Emilia; il secondo, saldamente nelle mani della Exor (24,44%) di John Elkann e di Piero Ferrari (10,39%).
Ferrari è quotata, mentre per Lamborghini, che secondo Bloomberg vale 11 miliardi di dollari, si continua a parlare di un possibile sbarco in Borsa.
Domani l'ad di Ferrari, Benedetto Vigna, presenterà i conti semestrali: l'attesa è di un nuovo record, anche perché nel secondo trimestre sono partite le consegne di Purosangue, il modello a 4 porte che ha aperto un nuovo capitolo nella storia del Cavallino. Il termine record è ormai di casa per i due marchi. I primi 6 mesi del Toro di Sant'Agata Bolognese, infatti, hanno segnato nuovamente dati da primato come vendite, fatturato e profittabilità, principalmente grazie al successo delle famiglie Urus (il SuperSuv che ha segnato la svolta del marchio) e Huracán, in attesa dell'introduzione di Revuelto. Tra gennaio e giugno le consegne globali di Lamborghini sono state pari a 5.341 unità (+4,9%), tant'è che il presidente e ad Stephan Winkelmann ha definito come «obiettivo fattibile» il raggiungimento di 10mila modelli venduti a fine 2023. Una soglia, quella delle 10mila unità, che Ferrari ha superato nel 2020 (10.131) per poi toccare quota 13.200 nel 2022. Quella del Cavallino è stata sempre definita una crescita fisiologica tra nuovi mercati e l'affermarsi di nuovi «paperoni», sempre però inferiore all'effettiva domanda.
Per Lamborghini trend in aumento anche per i ricavi (1,421 miliardi, +6,7%) e per il risultato operativo (+7,2% a 456 milioni) con un miglioramento del RoS (32,1%). «Siamo entusiasti di questi numeri - il commento di Winkelmann - raggiunti grazie a solo due modelli della gamma, in un anno che possiamo definire particolare per Lamborghini: il 2023, oltre a corrispondere con i 60 anni dell'azienda, ha infatti segnato il lancio di Revuelto, prima ibrida ricaricabile della nostra storia, e la presentazione di SC63, la vettura da corsa più avanzata mai progettata dal marchio». A proposito di elettrificazione: sia Ferrari sia Lamborghini, ora con Revuelto, hanno in gamma supercar ibride ricaricabili. Per l'elettrico puro, invece, Maranello ha annunciato il primo modello nel 2025, mentre Sant'Agata attenderà fino al 2028. «Usciremo al momento giusto e quando il mercato sarà pronto», spiega Winkelmann. In proposito, Lamborghini sta destinando 2 miliardi entro il 2027 nel passaggio alle auto ibride ed elettriche. La gamma, infatti, sarà tutta ibrida nel 2024 quando arriverà la nuova Urus. A Sant'Agata Bolognese, intanto, si guarda con attenzione all'evoluzione dello scenario legato alla transizione energetica e, a tal riguardo, «i carburanti sintetici sono visti come una possibilità per alimentare le supersportive, oltre che le vetture del Motorsport. Ma resta da capire cosa accadrà».
Tra i punti in comune di Toro
e Cavallino c'è anche la crescita della forza lavoro. Nel primo caso, per esempio, negli ultimi 12 mesi il 29% degli ingressi ha riguardato donne; nel secondo, la media è stata di 300 assunti l'anno tra il 2017 e il 2022.
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