Leonardo batte le attese ma il 2020 è un'incognita. Occhi puntati sugli Usa

Profumo: "Il coronavirus? Non sappiamo se ci sarà un impatto". Analisti preoccupati

Leonardo batte le attese ma il 2020 è un'incognita. Occhi puntati sugli Usa

Fin qui tutto bene. Ma il 2020? Il 2019 di Leonardo si è distinto per numeri finanziari solidi e in crescita. Soprattutto grazie alla divisione Elicotteri, la stessa che quasi tre anni fa aveva causato un pericoloso profit warning. Un settore che la gestione Profumo ha riportato in volo con commesse e conti in ordine: i ricavi hanno raggiunto 13,8 miliardi di euro (+12%), l'ebitda 1,3 miliardi (+12% sul 2018) e il risultato netto 822 milioni (+61%).

Ma c'è un ma che preoccupa gli analisti. La società ha presentato giovedì la guidance per il 2020, che prevede nuovi ordini per circa 14 miliardi e ricavi a 14-14,5 miliardi. Tuttavia, sottolinea Banca Imi, l'azienda «non è stata finora in grado di quantificare l'impatto della diffusione del virus che potrebbe avere conseguenze sulle campagne commerciali, sulla continuità della catena di approvvigionamento, sul rispetto dei tempi di produzione e dei processi di accettazione dei prodotti/attività da parte dei clienti». Insomma il pagellino fino al 2019 è un buon punto di partenza, ma sul futuro pesa la grande incognita Covid. Una situazione che, per ora, sta facendo gioco all'ad Alessandro Profumo, in bilico fino a pochi mesi fa, e ora in odore di riconferma in occasione della tornata di nomine di Stato. Lo stesso Profumo, ieri, all'indomani dei conti e in occasione di una conference call, ha ammesso che «si sta monitorando attentamente la situazione ed è probabile che, se dovesse proseguire questa emergenza, ci sarà un impatto. Il cda - ha aggiunto- è consapevole del possibile impatto sulla nostra attività: stiamo facendo del nostro meglio per garantire le nostre persone e nello stesso tempo mantenere al massimo la continuità dell'attività».

Anche per questo il titolo, in una Piazza Affari tonica (+7,1%) dopo il profondo crollo di ieri, si è un po' sgonfiato: dopo aver toccato un massimo a 6,9 euro (+12%) ha chiuso in rialzo del 5,7% a 6,08 euro. Gli occhi sono ora tutti puntati sul futuro e, in particolare sugli Usa, sia a livello elettorale (a novembre ci sono le elezioni presidenziali), sia per quanto riguarda la diffusione del Covid.

Leonardo ha un forte legame con l'economia a stelle e strisce e ha beneficiato dell'allargamento del bilancio della Difesa americana, arrivato a livelli superiori al tempo della Guerra Fredda: il gruppo vi genera i due terzi dei ricavi nel business militare ed è esposto attraverso la controllata Drs (complessivamente Leonardo è presente negli Usa con oltre 20 siti e stabilimenti e 6mila addetti).

Quanto al settore chiave degli Elicotteri - dove Leonardo è leader sul fronte civile - il gruppo non pensa a crescere per linee esterne e implementerà lo sviluppo dei droni con il programma europeo che condivide con Spagna, Francia e Germania. Quanto a fantomatiche alleanze con Fincantieri, finché Profumo resterà alla guida dell'azienda resteranno solo boutade politiche.

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