La "lezione" della crisi Lehman. E il moltiplicatore della Borsa

La "lezione" della crisi Lehman. E il moltiplicatore della Borsa

E se fosse arrivato il momento della grande occasione? Quella che arriva una volta nella vita e che ci permette di costruire qualcosa a cui non avremmo mai pensato di poter aspirare? Durante la crisi finanziaria del 2007/2009 i mercati persero quasi il 57%. Il petrolio raggiunse i suoi massimi a luglio del 2008 e il fallimento di Lehman rappresentò l'apice di un rumore finanziario che viveva dei suoi primi violenti vagiti mediatici. Ma di quella crisi chi ne conosceva l'esistenza? Praticamente gli addetti ai lavori e pochi altri; di quella attuale invece parlano tutti. Ricordo che un pomeriggio osservai due pastori portare a spasso il gregge e mi chiesi: «Ma questi, del Dow Jones e Lehman che cosa ne sanno?». Effettivamente nulla, ma ne hanno comunque subito gli effetti. Se ne avessero avuta l'occasione, quei due pastori, avrebbero scambiato il loro gregge per investire in quel momento sull'S&P500? Sapete quanto valeva ai minimi della crisi? Valeva 667 punti a fronte dei 3.771 di oggi. Insomma, il loro gregge, sarebbe cresciuto di sei volte. Con il senno di poi è facile dirlo. Cresce il rammarico per non averlo fatto.

Del resto, chi poteva saperlo? Io e moltissimi di voi. Sarebbe bastato guardare nel passato e rileggere ogni singola crisi finanziaria. Hanno tutte le stesse caratteristiche: 1) sono generate da motivi differenti; 2) hanno durate differenti; 3) finiscono.

Avrei dovuto saperlo anch'io che sarebbe finita e, se fossi stato un pastore, moltiplicare per sei il mio gregge. E invece non l'ho fatto.

E oggi? Anzi domani? Sarò ancora qui a contare le stesse pecore oppure, rileggendo i tre punti in comune a tutte le crisi, sarò stato in grado di approfittarne? E voi? Continuerete a fare i tremebondi, vittime di una comunicazione negativa o entrerete nel supermercato delle offerte speciali e ne approfitterete?

Leopoldo.gasbarro@me.com

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