L'Italia chiama con la fibra. E non scrive più lettere

L'Agcom: Da marzo a giugno 100mila nuove attivazioni. Crolla la corrispondenza: -31,1%

L'Italia chiama con la fibra. E non scrive più lettere

Ci voleva una pandemia globale abbinata allo sviluppo della rete a banda ultralarga, per far invertire la rotta agli accessi alla rete fissa. Da marzo a giugno, secondo i dati dell'Osservatorio trimestrale Agcom, i clienti sono cresciuti di circa 100mila unità a 19,56 milioni, dato che tuttavia non bilancia l'emorragia di utenti registrata dal 2016: -3,5%.

Ma bisogna sottolineare un fattore importante: nel 2016 l'86% dei clienti del fisso era su linee di rame, e dunque con velocità intorno ai 7 Mega mentre oggi circa il 60% usa collegamenti a banda ultralarga (Ftth, Fttc e Fwa) superiore ai 30 Mega e «solo» il 41% (comunque sempre troppo) è ancora su rame. La crescita della rete in fibra comincia a dare qualche frutto. A realizzarla due società Tim e Open Fiber, oggi in contrasto tra loro ma che, per volere del governo, dovrebbero fondersi per portare avanti il progetto di una unica rete in fibra nazionale.

Infatti è l'Ftth la tecnologia oggi più richiesta. Secondo Agcom le lineee Fttc (misto fibra e rame) sono circa 10 milioni, quelle Ftth (fibra fino a casa ) 1,46 milioni e Fwa (misto fibra e wireless) 1,42 milioni. Tim è il maggiore operatore con il 42,2%, seguito da Vodafone (16,6%), Fastweb (15,1%) e Wind Tre (13,8%). Succede dunque che chi non è ancora raggiunto da connessioni a banda ultralarga per collegarsi a Internet, usa il mobile. Infatti nei primi sei mesi del 2020 oltre il 70% delle linee mobili ha effettuato traffico dati con consumi medi per 9,1 Gb al mese, in crescita del 58% rispetto a giugno 2019.

Le Sim risultano in flessione di circa 900mila unità su base annua: quelle M2M (ossia «solo dati») sono cresciute di 2,8 milioni mentre le «solo voce» e «voce+dati» si sono ridotte di 3,6 milioni di unità. Tim ha il (29,4%), seguita da Vodafone (28,9%) e Wind Tre (26,4%) mentre Iliad rappresenta il 6% del mercato. Quanto a Internet a giugno gli utenti medi giornalieri sono stati 43 milioni di utenti medi per un totale di 64 ore di navigazione mensile a persona.

Facebook, con quasi 37 milioni di utenti unici è la maggior piattaforma social anche se in contrazione del 4%.

Quanto ai servizi postali i ricavi complessivi nei primi sei mesi sono diminuiti del 5,8% rispetto allo scorso anno.

In aumento la consegna pacchi +9% (con quelli nazionali che mostrano un incremento del 16,9%), mentre quelli relativi ai servizi di corrispondenza registrano una flessione del 31,1%. Il leader è Poste con il 37,1%, seguita da Gls Italy (16,4%), Brt (13,5%) e Ups (10,3%). Nella tv Rai si conferma primo operatore con il 34% di share, seguita da Mediset con il 31,2 per cento.

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