Il bonus bancomat? Come avere oltre 400 euro

La manovra, approvata alla fine dello scorso giugno, è dedicata a lavoratori autonomi titolari di partita Iva

Il bonus bancomat? Come avere oltre 400 euro

Finito in soffitta, almeno temporaneamente, il Cashback, il governo Draghi si appresta a mettere in atto un nuovo strumento di incentivo all'utilizzo del pagamento tracciabile tramite il Decreto legge n°99 (30 giugno 2021), ovvero il cosiddetto bonus bancomat.

La "moneta elettronica" continua pertanto ad essere incoraggiata, sebbene con altre modalità, dall'attuale esecutivo. Ma in cosa consiste esattamente questo ddl approvato alla fine dello scorso mese e successivamente modificato sulla base della normativa del 2019? In sostanza il bonus bancomat 2021 prevede crediti di imposta per l'acquisto o il noleggio di dispositivi di pagamento elettronici (ovvero in grado di memorizzare ed inviare i dati direttamente all'Agenzia delle entrate) e azzeramento delle commissioni per tutti coloro che sceglieranno di effettuare acquisti avvalendosi di tali strumenti tracciabili.

Le misure previste da questo decreto legge sono indirizzate ai "lavoratori" autonomi, ovvero a tutti coloro i quali sono titolari di partita Iva e che "effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizio nei confronti di consumatori finali, nel caso di utilizzo di mezzi di pagamento elettronico collegati ai registratori di cassa o a strumenti evoluti di pagamento".

Ciò significa, quindi, che il numero dei beneficiari è estremamente ristretto, trattandosi esclusivamente di cittadini che svolgono regolarmente un lavoro autonomo. Una scelta non di certo effettuata in modo casuale: agendo così, infatti, l'esecutivo ha scelto di favorire le partite Iva, tra le categorie più bistrattate durante i ristori, consentendo loro di ottenere degli sgravi per quelle pesanti commissioni di cui spesso i commercianti si sono lamentati. Il bonus bancomat prevede quindi un duplice caso di utilizzo.

Qualora i beneficiari acquistino o noleggino strumenti di pagamento elettronici nel 2022 si parla di un contributo di 320 euro. La percentuale applicabile è connessa al fatturato dichiarato nell'anno d'imposta precedente: il 100% per ricavi e compensi inferiori a 200mila euro, il 70% per ricavi e compensi tra 200mila e 1 milione di euro, il 40% per ricavi e compensi tra 1 e 5 milioni di euro.

Per tutti coloro che decidono di dotarsi per la prima volta di strumenti di pagamento del genere c'è l'ulteriore incentivo di un credito di imposta di 160 euro. Sono, tuttavia previste delle limitazioni: per ricavi tra 1 e 5 milioni di euro, 10% dell'importo speso, per ricavi compresi tra 200mila e 1 milione di euro, 40% dell' importo speso, per ricavi al di sotto di 200mila euro, 70% dell'importo speso.

Come richiederlo

Per ottenere il bonus bancomat non risulta necessario effettuare registrazioni o scaricare alcuna app, ma semplicemente rientrare nei requisiti richiesti per ottenere il rimborso del 100%.

Dato che lo strumento di pagamento digitale (sia acquistato che noleggiato) andrà a memorizzare ed inviare ogni tipo di transazione, il rimborso sarà conteggiato sotto forma di credito di imposta direttamente in dichiarazione dei redditi. Da segnalare infine che il rimborso rimborso avverrà esclusivamente a spese sostenute, senza contribuire in alcun modo a formare reddito per l’esercente od il titolare di partita Iva.

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