"C'è un buco da 16 miliardi": la bomba Inps rischia di esplodere

Il presidente del Consiglio di vigilanza dell’istituto lancia l'allarme: "Potrebbero finire risorse per coprire le prestazioni"

"C'è un buco da 16 miliardi": la bomba Inps rischia di esplodere

"C'è un buco di quasi 16 miliardi nel bilancio Inps". È allarme rosso sui conti dell'istituto pensionistico e a parlarne, in un'intervista a Repubblica, è Gugliemo Loy, ex segretario confederale della Uil e attuale presidente del Civ (Consiglio di indirizzo e verifica) dell'Inps.

L'ex sindacalista che ora rappresenta le parti sociali (lavoratori e imprese) nell'organo predisposto dell'istituto pensionistico non va per il sottile e, oltre a richiamare l'attenzione sulle questioni finanziarie dell'ente pubblico, evidenzia anche le criticità nella gestione delle prestazioni previdenziali e assistenziali degli ultimi mesi: "Due mesi per ricevere la Cassa integrazione sono troppi - ha dichiarato Loy - dovremmo scendere a uno e rafforzare gli assegni molto bassi".

Per il presidente del Civ Inps "C'è un miglioramento rispetto a inizio pandemia" con l'istituto che "Con fatica ha cercato di velocizzare le procedure", però i tempi medi di attesa per ricevere i contributi "Sono eccessivi, occorre dimezzare. Anche perché non c'è solo un problema di tempi. Qui c'è una questione di bacino da svuotare, di domande incagliate da ripulire".

"Bisognerebbe - prosegue Loy a Repubblica - autorizzare subito la domanda, erogare il 60-70% dell’importo e posticipare i controlli. Ma ci vuole il coraggio del rischio".

Per l'ex confederale del sindacato di via Lucullo 6, “Purtroppo il sistema informatico non è stato tarato a sufficienza per lavorare milioni di domande"; "D'altro canto - continua Loy - l'informatica da sola non basta a sciogliere le pratiche complicate, quelle col codice fiscale che non torna, l'azienda con più posizioni da verificare e così via".

Ma guardando oltre alle criticità del sistema, per il rappresentante del Consiglio di indirizzo e verifica dell'Inps "Non esistono alibi. Anche l'Inps deve aiutare le imprese. Un difetto di comunicazione senz'altro c'è stato, con rimbalzi di mail e tutto da remoto. Derogare alle macchine non sempre aiuta".

Ma come fare a velocizzare le pratiche e migliorare le prestazioni offerte con un buco di questa portata appare davvero complicato. Dei 20 miliardi di disavanzo nelle casse dell'Inps, spiega Loy, "ben 15,7 miliardi sono un buco creato dalla Cig Covid, una misura straordinaria introdotta dal governo quando ha chiuso il Paese. E che però è stata anticipata da Inps attingendo ai suoi fondi. Se non viene ripianato, quando si tornerà all'ordinario l'Inps rischia di non avere le risorse, che ricordo sono frutto di contributi di imprese e lavoratori, per erogare le prestazioni. O doverle ridurre".

Quindi l'allarme diventa ancora più 'rosso' quanto l'attenzione del giornalista di Repubblica passa se la questione riduzione riguarderebbe anche le pensioni: "E' un'ipotesi estrema, non certo peregrina", osserva Loy che continua "Se l'anticipazione di Inps sulla Cig Covid è strutturale allora si trasforma in credito dello Stato. Chiediamo che venga sanato per non minare la sostenibilità del bilancio dell'Istituto. Tra l'altro il rosso da 20 miliardi che indichiamo nel documento si basa sulle ottimistiche stime della Nadef per il Pil 2021. Corretto dal punto di vista contabile, ma non rassicurante".

Allora, l'unica soluzione è che "il legislatore dovrebbe intervenire prima di mettere a rischio la sostenibilità e dunque le prestazioni di Inps", ha concluso.

E su quanto detto da Loy è intervenuto l'Inps con una nota: "Non esiste alcun allarme per il pagamento delle pensioni e delle altre prestazioni dell'Istituto, che possono essere finanziato attingendo, sulla base di vari strumenti che le legge mette a disposizione, a risorse dello Stato".

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