L'ultima promessa del governo: "Niente tasse su piccole imprese"

Lo stesso governo che vuole abolire il bollo e stangare la benzina ora promette sgravi fiscali per chi investe nella piccola impresa

L'ultima promessa del governo: "Niente tasse su piccole imprese"

Lo stesso governo che vuole abolire il bollo e stangare la benzina ora promette sgravi fiscali per chi investe nella piccola impresa. Ad annunciarlo è il ministro dell’Economia Padoan che presenta un decreto per indirizzare le risorse verso il sistema produttivo. "Si tratterà di un pacchetto articolato con diverse misure. Una di queste serve a convogliare il risparmio privato verso le piccole e medie imprese, che hanno bisogno di aumentare la loro dotazione di capitale per fare ricerca e investimenti. Dalle nostre analisi si potrebbe arrivare ad attivare risorse private fino a 10 miliardi l’anno. Pensiamo di portare questo decreto legge in Consiglio dei ministri tra qualche settimana. L’idea è quella di dare una esenzione fiscale ai privati che investono in strumenti di risparmio a lungo termine specializzati nel finanziare l’economia reale", afferma in un'intervista al Corriere.

Poi parla delle banche: "Mi sembra che il governo abbia già fatto molte cose e osservo che le sofferenze hanno cominciato a diminuire da diversi mesi. Le misure varate permetteranno di velocizzare le procedure di recupero dei crediti deteriorati, con effetti sia sui nuovi contratti sia sullo stock. Se si considerano anche le misure approvate l’estate scorsa, i tempi medi di recupero dei crediti si abbatteranno di 3 anni. Altre misure arriveranno con l’attuazione in Parlamento della delega sul diritto fallimentare. Tutto ciò consentirà di aumentare il valore di questi crediti sul mercato. Inoltre, abbiamo messo in campo la Gacs, la garanzia sulle sofferenze cedute tramite cartolarizzazione. Il Fondo Atlante non sarebbe sufficiente? La sua capitalizzazione dipende dal sistema privato. È partito da appena due settimane ed è presto per trarre delle conclusioni. Quanto alle parole di Elke König (presidente dell’autorità europea di risoluzione bancaria, ndr), trovo ingenerosa la tesi che chi arriva tardi ha torto, visto che il Paese di cui è cittadina la König (Germania, ndr) ha fatto ampio uso di risorse pubbliche per sostenere il sistema bancario. L’Italia invece sta dimostrando di saper far fronte ai problemi pur in un contesto di regole molto più severe". Infine parla del bail in e delle crisi degli istituti di crediti: "Premesso che anche in regime di bail in (le regole europee che prevedono perdite per gli azionisti e i creditori delle banche che falliscono, ndr.

)i depositi sono garantiti fino a 100 mila euro, noi siamo impegnati a rafforzare i meccanismi di prevenzione delle crisi, a partire dalla vigilanza europea, e insistiamo, nonostante l’opposizione di alcuni Paesi, affinché si arrivi alla garanzia europea sui depositi, elemento che riteniamo fondamentale. Poi c’è un versante che riguarda le banche stesse, che devono essere molto più trasparenti che in passato quando vendono strumenti finanziari ai clienti".

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