Manovra, altro ritocco alla plastic tax: ecco cosa cambia

L'imposta potrebbe essere ridotta fino a 45 centesimi al chilo; non è da escludere che nella platea dei prodotti interessati vengano inclusi anche i monouso tetrapack

Manovra, altro ritocco alla plastic tax: ecco cosa cambia

Ennesima modifica per quanto riguarda la plastic tax. Dopo il subemendamento depositato dal governo per lo slittamento a luglio della nuova imposta e il successivo abbassamento da 1 euro a 50 centesimi al chilo, l'esecutivo giallorosso ha in mente un ulteriore piano: stando a quanto riferito da alcune fonti di maggioranza, questa sera in commissione Bilancio al Senato potrebbe essere depositato un nuovo mini-maxi emendamento alla manovra. All'interno dovrebbe esserci un ritocco della tassa sulla plastica, che dovrebbe scendere ulteriormente da 50 centesimi a 45 centesimi al chilo; inoltre dovrebbe saltare l'esclusione del tetrapak, che entrerebbe così nella platea dei prodotti interessati. Già nei giorni scorsi erano scattati diversi dubbi: lo slittamento al 1 luglio del prossimo anno della plastic tax avrebbe comportato una riduzione di 156,3 milioni di euro di incasso previsto. E adesso il governo dove troverà le risorse a cui sta rinunciando per i primi mesi dell'anno? Intanto Sergio Costa, ministro dell'Ambiente, ha voluto precisare: "Il Ministero di riferimento è Economia e Finanza. Noi diamo una valutazione tecnica. Ad esempio: non ha molto senso colpire ciò che è compostabile, degradabile, riciclabile. Poi la decisione finale non può essere nostra".

Polemiche

Sulla misura però resta l'allarme. In una nota firmata da Federazione Gomma Plastica, Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec è stato precisato che "le notizie sulle nuove misure da applicare agli imballaggi, i cosiddetti Macsi in materie plastiche, non sono affatto rassicuranti". Nonostante la prima riduzione, permane molta preoccupazione: "Una somma comunque esorbitante se si considera che le più comuni materie plastiche ne costano 0,80". A rimanere invarato è anche l'impianto fiscale: "Un’imposta di consumo, di complicata gestione, gravata da un sistema sanzionatorio rischiosissimo (fino a 10 volte l’imposta non versata) e incontrollabile per eventuali esenzioni (mancano i più elementari criteri di verifica)". Perciò hanno avvertito di tenere la guardia alta: "L'allarme tra le 3mila imprese del settore e i loro 50mila lavoratori rimane altissimo".

Una forte critica era stata lanciata nuovamente da Matteo Salvini: "Uso le parole di Confindustria, commercianti, piccoli imprenditori, artigiani: un disastro. Non è che rinviando tasse di tre, quattro mesi cambia la sostanza". Il leader della Lega ha riportato un quadro chiaro dopo aver incontrato molti imprenditori in Emilia-Romagna: "Sono molto, molto preoccupati".

L'ex ministro dell'Interno ha fatto notare come la situazione sia piuttosto grave: "Non solo non c’è qualcosa per la crescita, ma oltre alle tasse sulla plastica e sullo zucchero è arrivata una tassa sui porti commerciali. Non si va lontani con le tasse".

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