Marina Berlusconi sul voltafaccia di Bollorè: "Ecco gli effetti di una finanza malata"

Marina Berlusconi dopo lo strappo di Bollorè: "È un capitalismo cannibalistico". E rivendica i propri valori: "La nostra non è una finanza malata"

Marina Berlusconi sul voltafaccia di Bollorè: "Ecco gli effetti di una finanza malata"

Marina Berlusconi denuncia duramente l'"incredibile voltafaccia" di Vincent Bollorè. La presidente di Fininvest non ha infatti digerito lo strappo di Vivendi che nei giorni scorsi ha rotto l'accordo strategico con Mediaset. Una mossa che, in una lettera al Corriere della Sera, viene definita senza troppi giri di parole "grave" a tal punto che è "impossibile ricordare precedenti analoghi". "Sia Mediaset sia Fininvest hanno già espresso pubblicamente la loro valutazione sul fatto che un grande gruppo internazionale si sia permesso di stracciare un contratto valido e vincolante - scrive Marina Berlusconi - è stato anche spiegato che cosa lascia intravvedere questo sconcertante 'abbiamo scherzato': il tentativo, nascondendosi dietro uno sbandierato disegno industriale, di garantirsi, in modo inaccettabilmente scorretto, una posizione di rilievo nell'azionariato di Mediaset".

"Sappiamo perfettamente che il mondo degli affari ha le sue dure regole, che la legge del mercato può essere spietata. Ma sempre di regole e di leggi si tratta". Nella lettera al Corriere della Sera, Marina Berlusconi parla di "capitalismo cannibalesco", quello cioè che "non cerca il profitto investendo, definendo progetti industriali, concorrendo e rischiando sui mercati, in una parola creando benessere e opportunità di sviluppo". "Al contrario - spiega - il capitalismo cannibalesco prospera grazie alla distruzione della ricchezza altrui, costruisce il proprio successo sull'altrui rovina. È come una metastasi che si nutre della parte sana del corpo".

Il caso Vivendi diventa l'occasione per analizzare i mali della finanza. E a presidente di Fininvest lo fa spiegando chiaramente quali patologie affliggono la finanza di oggi. "Quando fa il suo mestiere, la finanza è un supporto prezioso, insostituibile, per le imprese, fornisce loro gli strumenti per dare concretezza alle idee - spiega nella lettera al Corriere della Sera - è la finanza malata a seguire altre logiche, la finanza dei raider, abituati a scalare società per prosciugarne le casse, a lanciarsi in spericolate speculazioni, dove il denaro è virtuale, ma i guasti terribilmente reali". È proprio da questa finanza malata che Marina Berlusconi ha sempre preso le distanze. Una scelta netta che viene rivendicata anche oggi. "Da queste logiche la mia famiglia ha sempre voluto restare rigorosamente lontana - mette in chiaro - noi siamo imprenditori". E per dimostrarlo ricorda i recenti investimenti della famiglia Berlusconi. Investimenti che vanno dall'accordo strategico con Vivendi all'acquisizione di Rcs Libri e arrivano fino all'intesa con Banzai Media.

"Essere imprenditori significa anche questo, a nostro avviso - conclude Marina Berlusconi - credere nel proprio Paese. E noi nell'Italia crediamo. Nonostante tutto, mi verrebbe da dire, visto che in tanti hanno fatto il possibile e anche l'impossibile per renderci la vita difficile. Ma noi qui siamo, qui restiano e non abbiamo intenzione di fare il minimo passo indietro, anzi. Non per eroismo, ma per convinzione".

Insomma, per la presidente di Fininvest essere imprenditori significa "rispettare le regole, attenersi alle norme", ma soprattutto "non venire mai meno a quella che è una etica di un sistema economico sano e del mercato". Questo rispetto è del tutto mancato a Vincent Bollorè.

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