
I gestori di fondi voltano le spalle a Wall Street. L'allocazione in azioni statunitensi registra il calo maggiore di sempre a marzo stando all'ultimo sondaggio mensile condotto di BofA Global Research tra 171 grandi gestori. Le preoccupazioni che rendono meno attraente la Borsa di New York sono legate all'attesa di un deterioramento dell'economia (secondo ben l'83% degli interpellati) con la convinzione che l'era dell'eccezionalismo degli Stati Uniti sia giunta al termine. Dopo due anni di corsa sfrenata di Wall Street, l'indice S&P 500 è sceso dell'8% dai massimi di febbraio con sempre maggiori timori che i cambiamenti nella politica statunitense sotto l'Amministrazione Trump possano azzoppare l'economia Usa. Tra i gestori interpellati da BofA, e che hanno in mano asset per 426 miliardi di dollari, emerge proprio il forte calo (-44%) delle aspettative di crescita globale rispetto al flebile -2% di febbraio. Spicca soprattutto il pessimismo sugli Stati Uniti con un crollo del 71% aspettative legate all'economia statunitense, precipitate al livello più basso da maggio 2023; storicamente c'è evidenza di una forte correlazione tra maggiore pessimismo sulle prospettive economiche e performance della Borsa. Parallelamente a marzo è andata in scena una rotazione record verso i mercati europei. Il 39% dei gestori di fondi adesso detiene una posizione di sovrappeso nelle azioni europee, più del triplo rispetto 12% del mese scorso e pari al livello più alto dal 2021. La riscoperta del Vecchio continente trova linfa, in primo luogo, negli stimoli fiscali annunciati della Germania e dall'aumento della spesa Ue per la difesa. Adesso il 60% degli investitori prevede un'economia europea più forte nel 2026, rispetto al 9 percento di due mesi fa.
Chi non volta le spalle a Wall Street è BlackRock che reitera il sovrappeso sugli Stati Uniti su un orizzonte di 6-12 mesi ritenendo che le condizioni economiche attuali non fanno intravedere una recessione e anche le
previsioni di utili e ricavi appaiono solide. In effetti gli ultimi dati Lseg Datastream indicano una crescita prevista del 12% degli utili delle società dell'S&P 500 quest'anno, non distante dal +14% stimato sei mesi fa.
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