Manovra, la "norma Corona" spacca il Pd

Nella legge di BIlancio nuove misure sul rientro dei contanti. Padoan: "Non è un condono". Ma la minoranza Pd insorge

Manovra, la "norma Corona" spacca il Pd

"La voluntary disclosure non è assolutamente un condono". In una intervista a Uno Mattina il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan difende a spada tratta quella che Pier Luigi Bersani ha già ribattezzato la "norma Corona". Che l'ala più a sinistra del Partito democratico potesse non digerire il provvedimento, che viene ora ampliato ai contanti, era abbastanza scontato. Probabilmente Matteo Renzi non si aspettava era una levata di scudi tanto ingente da far temere barricate in parlamento. "Se conservi sotto il materasso qualche milione di euro ottenuto non si sa come e senza dichiarare un centesimo - tuona Roberto Speranza - lo Stato non può chiudere un occhio".

La proroga per tutto il 2017 dei termini per la presentazione delle istanze di voluntary disclosure sui redditi e patrimoni detenuti all'estero e l'ampliamento della platea, tramite la possibilità di optare per un prelievo forfettario, a titolo di imposte, interessi, sanzioni e contributi, porterà nelle casse dello Stato pcoo più di 1,9 miliardi. Nel Documento programmatico di bilancio inviato ieri a Bruxelles, il governo annunciache "ulteriori misure saranno previste nel caso in cui la collaborazione volontaria abbia ad oggetto denaro in contanti, valori al portatore e altri valori". Ma è sulla parte che riguarda i contanti che la sinistra e la minoranza dem gridano al condono. Padoan tiene botta e assicura: "Non vengono ridotte le tasse e si pagano gli interessi normali. Quello che non si paga più sono gli interessi di mora e le sanzioni". "Al di là dei casi penali che vanno perseguiti - aggiunge, poi, il titolare dell'Economia - ci sono molti cittadini onesti che detengono i risparmi in questa forma e dobbiamo vedere tutti i casi".

Le parole di Padoan non sono bastate a calmare i "ribelli" del Pd. "Dopo aver alzato drasticamente il limite al contante, adesso dovremmo farlo emergere dal nero con una specie di amnistia a pagamento, con qualche vantaggio per il bilancio dello Stato", tuona Bersani. Che poi, ironizzando, dice: "Una simile idea sarà stata messa in giro artatamente da Fabrizio Corona che, nel caso, potrebbe candidarsi a sottosegretario". Dopo l'ex segretario piddì, ecco fioccare - una dopo l'altra - sonore bocciature all'iniziativa del governo. "Ogni volta che permetti a chi non paga le tasse di farla franca il conto arriva sempre a chi invece le tasse le paga - tuona Speranza - e questa è un'ingiustizia inaccettabile".

Durissimo anche Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera: "Se fosse consentito agli evasori di pagare un prezzo per poter ripulire i propri soldi, cosa racconteremmo ai nostri ragazzi? Che la si può fare sempre franca qualunque cosa si faccia? Nascondere soldi, tanti soldi, a nero era e resta un reato se non si pagano le imposte".

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