"La nuova Alitalia non sarà pesante"

Giorgetti annuncia maxi-esuberi: "Ma il governo ci crede e stanzia 3 miliardi"

"La nuova Alitalia non sarà pesante"

«Se è pesante non vola». Il pensiero del governo su Alitalia si può sintetizzare con queste parole pronunciate ieri alla Camera dal ministro dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti. Il piano industriale di Ita è in corso di revisione, con modifiche che si stanno negoziando a Bruxelles; dovrà essere una compagnia snella e le sue caratteristiche si devono basare su «discontinuità, sostenibilità economica, orientamento al mercato». Secondo indiscrezioni la nuova flotta si fermerebbe a 45 aerei, meno della metà di quelli ante Covid, con un numero di dipendenti ridotto in proporzione (oggi sono 10.500). In allarme i sindacati, che sollecitano un incontro. Il segretario generale della Fit-Cisl si è detto «stupito e angosciato». Il ministro ha ammesso che ci saranno «ripercussioni di carattere sociale che stiamo valutando anche con il titolare del Lavoro. Servono strumenti per chi non potrà essere accolto nella newco». Ma il governo «ci crede» dice Giorgetti «e mette 3 miliardi di euro per avere una compagnia aerea che garantisca l'accessibilità dell'Italia al cargo, al business e alla sua vocazione al turismo». «L'obbiettivo della partenza della newco Ita è entro giugno-luglio, per questo dobbiamo accelerare. Il fattore tempo è decisivo. Siamo in ritardo, Ita doveva essere operativa già ad aprile». Lo scopo era (è) quello di rispondere alla domanda estiva senza perdere ulteriore mercato rispetto ai concorrenti. A questo proposito va considerato che l'attuale Alitalia commissariata vende già i biglietti per i prossimi mesi; prenotazioni che dovrebbero passare automaticamente, insieme al blocco aviation, a Ita, senza che vengano considerate un fattore sensibile rispetto alla (dis)continuità.

Dopo la disponibilità dimostrata martedì dal commissario Ue Margrethe Vestager alla cessione in via diretta del lotto aeronautico a Ita, Giorgetti ha detto che «su handling e manutenzione credo si andrà verso gare aperte», alle quali potrebbe partecipare qualunque soggetto interessato, Ita compresa. Il commissario «Vestager mi ha garantito ha aggiunto Giorgetti - che i ristori saranno dati per un importo pari a 55 milioni» e sono quelli che dovrebbero permettere alla vecchia Alitalia di pagare i prossimi stipendi. «È importante che non ci siano tensioni per i pagamenti obbligatori per legge, come la cassa integrazione». Il ministro si è detto «piuttosto sicuro che l'interlocuzione con la Ue ci permetterà di fare questo senza ricorrere a prestiti ponte, che non sono la strada da seguire». Il governo condivide con Bruxelles il principio «che la newco abbia un suo equilibrio economico aziendale», ricordando che il piano recepisce una graduale crescita di strutture operative, staff, rotte, flotta e la focalizzazione su due centri, Fiumicino, nel ruolo di hub, e Linate».

In quest'ultimo aeroporto Ita è in corso la trattativa - dovrà rinunciare a un certo numero di slot (oggi con il 70% dei voli ha una posizione del tutto rilevante), e baserà alcuni aerei della nuova flotta. Giorgetti ha ricordato che il piano prevede anche «forte digitalizzazione e un'alleanza strategica per accelerare la crescita e rafforzare la competitività sui mercati internazionali». Lufthansa sta aspettando.

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