Mentre il governo è impegnato a stendere la versione finale del testo della riforma di Quota 100, l'Fmi chiede nuove riforme sul fronte previdenziale. Nel suo report sull'invecchiamento della popolazione segnala la necessità di nuovi interventi sul fronte pensionistico nel nostro Paese. In Italia "potrebbe essere necessaria un'ulteriore riforma delle pensioni, rivedendo i generosi accordi previsti de interventi precedenti". E su questo punto l'Fmi speiga ulteriormente la sua posizione precisando quali sono i motivi che potrebbero portare ad una nuova riforma sul fronte pensioni: "L'invecchiamento della popolazione aumenterà la spesa pubblica per pensioni di poco più di 2 punti percentuali del pil entro il 2050". A questo punto il Fondo Monetario Internazionale di fatto parla anche delle tendenze demografiche che potrebbero avere delle conseguenze sul mercato del lavoro: "Osservando le attuali tendenze demografiche ''molti i paesi dovranno affrontare una forza lavoro in declino, che farà scendere il risparmio".
Infine l'Fmi di fatto "suggerisce" una ricetta al governo: "Bisogna concentrarsi su riforme che colmino i divari di genere nella partecipazione alla forza lavoro (come è stato fatto in Italia e in Spagna) e incoraggiare le persone ad allungare le loro vite lavorative produttive".
Il risultato? Far lavoare di più gli anziani: "I governi possono rendere più facile per gli anziani rimanere nel mondo del lavoro riconsiderando le tasse e benefici che favoriscono il pensionamento anticipato. La migrazione potrebbe anche svolgere un ruolo nell'incremento della forza lavoro". Insomma Quota 100 non è ancora nata e l'Fmi chiede già nuovi interventi.
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