Nell'incertezza del dopo Quota 100 occorre fare attenzione alle scadenze del 2021 per poter lasciare tutto e andare in pensione in anticipo. Di fatto l'esecutivo non ha reso ancora noto quale sarà il piano per garantire l'uscita anticipata ed evitare lo scalone fino a 67 anni per tutti coloro che vogliono lasciare il mondo del lavoro dopo l'uscita di scena di Quota 100. E a questo proposito si rivela utilissima la circolare Inps 1169 dello scorso 19 marzo. Con questo messaggio l'istituto di previdenza sociale ha chiarito quali sono i prossimi passaggi per chi chiede un'uscita anticipata dal lavoro. Occhi puntati sui lavori usuranti. Chi è in regola con i requisiti per chiedere l'uscita nel 2022 ha tempo fino all'1 maggio 2021 per poter presentare la richiesta. La possibilità di uscita si appella al decreto legislativo n.67 del 2011 che concede il pensionamento anticipato a tutti coloro che svolgono professioni faticose.
I requisiti per chi può lasciare
Ma quali sono i requisiti che bisogna possedere per aprire la porta d'uscita? Innanzitutto bisogna svolgere una professione in una linea di catena o che riguardi ad esempio la guida di veicoli del servizio pubblico di trasporto. A queste categorie si aggiungono anche i lavoratori notturni a turni o perennemente notturni. Ora fate molta attenzione alle date: i requisiti per poter presentare richiesta entro l'1 maggio devono soddisfare le norme che regolano l'uscita nella finestra che va dall'1 gennaio 2022 al 31 dicembre 2022.
Nel caso in cui la richiesta dovesse essere presentata oltre i limiti stabiliti, allora scatterà un ritardo amministrativo sul trattamento previdenziale. Si tratta di un mese per un ritardo in fase di richiesta inferiore o pari a 30 giorni. Due mesi per un ritardo compreso tra un mese e tre mesi, tre mesi di differimento dell'accredito per un ritardo nella richiesta superiore a tre mesi. La richiesta inoltre deve essere presentata contestualmente al modulo "Ap45".
Gli esiti della richiesta
Gli scenari, subito dopo la presentazione della domanda sono tre: accettazione della richiesta, verifica dei requisiti e rigetto della richiesta stessa. In fase di presentazione della domanda è sempre bene farsi affiancare da un consulente o da un Caf: un errore minimo potrebbe comportare il rifiuto della richiesta. Questa del 1° maggio è una delle finestre d'uscita da sfruttare nel 2021 per lasciare il lavoro nel 2022.
Il dopo Quota 100
Su cosa accadrà dopo il 31 dicembre 2021 in questo momento si fanno strada parecchie ipotesi ma poco concrete. Qualche settimana fa era emersa l'ipotesi di quota 92 per i lavori usuranti con un'uscita a 62 anni con 30 anni di contributi versati. Parallelamente si fa strada anche l'ipotesi Quota 102 con un'uscita a 64 anni con 38 anni di contributi. Il ministro del Welfare e del Lavoro, Andrea Orlando al momento chiude le porte ad un possibile dibattito sulle soluzioni post Quota 100 dando precedenza agli ammortizzatori sociali: "Le risorse sono limitate, i governi lavorano sull’extra deficit ma a fine anno scadrà Quota 100 e noi discuteremo su come affrontare questo passaggio.
Adesso dobbiamo concentrarci su due obiettivi fondamentali che sono la riforma degli ammortizzatori sociali e un piano d’accordo con le regioni per il lavoro, poi rifletteremo e ci confronteremo sul resto. Non troppo in là ma sicuramente non subito", ha spiegato ai microfoni di Radio 24. Non resta che attendere le prossime mosse dell'esecutivo. Il tempo per evitare lo "scalone" sta per giungere al termine...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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