La Perla, via alla caccia del cavaliere bianco

Manifestazioni di interesse entro il 10 febbraio

La Perla, via alla caccia del cavaliere bianco
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Lo sforzo per salvare «La Perla» dagli abissi entra nel vivo. E arriva a una svolta. È stato infatti pubblicato ieri l'avviso di vendita unitaria di tutti gli asset del gruppo che realizza lingerie di lusso. La cessione comprenderà sia il marchio, controllato da una società nel Regno Unito, sia lo stabilimento produttivo di Bologna. Lo ha reso noto il ministero delle Imprese guidato da Adolfo Urso, che segue il dossier dall'ottobre 2023. Ora è scattata la fase di ricerca delle manifestazioni di interesse, che dovranno pervenire entro il 10 febbraio prossimo. Le candidature non sono vincolanti, ma con l'invito a presentarle si apre un periodo al termine del quale sarà pubblicato il bando di vendita vero e proprio. «Quella che era una delle crisi emblematiche del settore della moda, oggi può diventare il simbolo del rilancio industriale del comparto. Con la cooperazione di tutti gli attori abbiamo segnato una svolta in questa vertenza, con l'obiettivo di tutelare allo stesso tempo sia un marchio storico del Made in Italy sia i nostri lavoratori ai quali avevo assicurato il nostro impegno», ha affermato lo stesso Urso, sottolineando lo sforzo del ministero nello sbrogliare «il groviglio legale e legislativo, con quattro diverse gestioni commissariali in Italia e in Gran Bretagna». Adesso la sfida sarà mettere al sicuro i quasi 300 dipendenti de «La Perla», le cui sorti saranno definite dopo l'emissione del bando, quando verranno passate al vaglio le strategie occupazionali dei soggetti interessati.

Il Mimit segue il dossier La Perla e intanto interviene a supporto della moda italiana. È di ieri l'annuncio dello stanziamento, per il 2025, di 250 milioni di euro così ripartiti: 100 milioni per i contratti di sviluppo, altri 100 milioni ai mini-contratti di sviluppo, 15 milioni per la transizione ecologica e digitale e 30,5 milioni per la sostenibilità.

«Scelta strategica per sostenere un comparto che rappresenta l'eccellenza del Made in Italy e un pilastro della nostra economia», ha commentato Urso, evidenziando la necessità di «dare alle aziende della moda la stabilità e la fiducia di cui hanno bisogno per tornare a crescere».

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