Tempo di trimestrali per il settore autotomobilistico e tra i due promessi sposi, Fca e Psa, è toccato ai francesi svelare per primi conti e prospettive di un periodo sul quale ha fortemente impattato la pandemia da Covid-19. I dati di Fca si conosceranno il 5 maggio prossimo.
Groupe Psa ha così archiviato il primo trimestre con ricavi in calo del 15,6% a 15,2 miliardi (627mila i veicoli venduti, con uno stock totale alla fine di marzo, detenuto dalla rete indipendente e dagli importatori, pari a 715mila automezzi). Il gruppo guidato da Carlos Tavares mantiene, comunque, l'obiettivo prudente di un margine operativo medio ricorrente di oltre il 4,5% del fatturato della divisione automotive nel periodo 2019-2021. «Il primo trimestre - ha precisato il cfo Philippe de Rovira - è diviso in due parti, gennaio e febbraio sono stati i primi due mesi dell'anno migliori di sempre, ma da marzo tutto è cambiato per la pandemia». Psa vede il mercato europeo calare quest'anno del 25% rispetto al 2019, quello cinese del 10%, quello sudamericano del 25% e la Russia del 20%.
Il cfo, sollecitato dagli analisti a fare chiarezza sul nodo dei dividendi in funzione delle nozze con Fca, ha risposto che «sulla cedola la decisione è stata rinviata con il posticipo dell'assemblea a fine giugno». De Rovira ha quindi ricordato che l'accordo con Fca prevede «la distribuzione di un uguale dividendo ordinario» per entrambe le società e che sulla base dell'intesa «ogni cambiamento deve essere concordato». Alla domanda se la proposta di dividendo possa essere ritirata per poter accedere a prestiti garantiti da Stati, il manager ha replicato che al momento «non abbiamo alcun prestito garantito da Stati in Europa» e che «la nostra policy è di essere più liberi possibile dalla dipendenza pubblica».
A entrare nel dettaglio è Roberto Russo, ad di Assiteca Sim, secondo il quale «il mercato avrebbe male interpretato la dichiarazione del cfo di Psa sulla possibile revisione dei dividendi delle due società calcolando che, in caso di azzeramento di quelli ordinari e straordinari, Fca dovrebbe rinunciare a circa 6,6 miliardi rispetto a 1,2 miliardi circa di Psa, con un consistente premio a vantaggio degli azionisti francesi di circa 5,4 miliardi che altererebbe sensibilmente il rapporto di concambio a vantaggio di Parigi». Russo aggiunge che «la dichiarazione di de Rovira potrebbe invece sottendere lo studio di un accordo che porti maggiore liquidità alla NewCo, garantendo allo stesso tempo il rapporto di concambio paritario già pattuito, condizione a mio parere irrinunciabile per il successo dell'operazione».
E conclude: «Una soluzione che risponderebbe alle suddette esigenze è, a esempio, quella che prevede la cancellazione del dividendo ordinario delle due società, la riduzione del dividendo straordinario a favore degli azionisti Fca da 5,5 a 3,5 miliardi e il mancato scorporo della società di componentistica Faurecia a favore degli azionisti di Psa; l'effetto combinato sarebbe trattenere una maggior liquidità nella NewCo per circa 6,3 miliardi, garantendo il medesimo rapporto di concambio agli azionisti delle due società, cioè 50% a testa». In Piazza Affari, ieri, Fca -4,47% e Psa +0,94%.
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