L’aumento dell’Iva, oltre ai pesanti effetti recessivi sull’economia italiana, potrebbe provocare una crescita dei livelli di evasione fiscale e di lavoro nero. Sono queste le analisi del centro studi della Cgia di Mestre secondo cui l’aumento di un solo punto percentuale (dei 3 previsti) dell’aliquota ridotta costerebbe agli italiani quasi 3 miliardi di euro, mentre per quella ordinaria il conto economico arriva a quasi 4,4 miliardi per ognuno dei 3,2 punti percentuali di aumento previsti; una vera batosta per le famiglie italiane e per loro capacità di consumo, con conseguenze pesantissime sulla nostra economia.
Difatti circa il 60 per cento del Pil italiano è prodotto dai consumi delle famiglie; l’aumento dei prezzi che deriverebbe dalla maggiorazione dell’imposta, pertanto, inciderebbe negativamente su questa capacità di acquisto e ad esserne penalizzati sarebbero anche i lavoratori autonomi che vivono quasi esclusivamente di domanda interna.
L’aumento dell’Iva e quello conseguente dei prezzi potrebbe spingere i clienti finali, pur di pagare un po’ meno, a pagare a nero con ulteriori effetti
negativi indiretti sul Pil italiano e sui nostri conti pubblici. È necessario, pertanto, trovare i 23 miliardi necessari ad evitare di far scattare la clausola di salvaguardia e i conseguenti aumenti Iva dal prossimo anno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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