Prada studia la successione. E punta a 4,5 miliardi di ricavi

Tra tre anni l'ad Bertelli potrebbe lasciare il comando al figlio Lorenzo. Possibili nuove acquisizioni mirate

Prada studia la successione. E punta a 4,5 miliardi di ricavi

Patrizio Bertelli, ad di Prada, potrebbe lasciare il vertice della società fra 3 o 4 anni a favore del figlio Lorenzo, già presente nel board della società e responsabile di marketing & responsability. Il patron, artefice del successo, insieme alla moglie co-ad e stilista Miuccia, della maison di moda quotata a Hong Kong che capitalizza circa 15 miliardi di euro, si fa scientemente sfuggire l'indiscrezione in occasione dell'Investor day, il secondo dall'Ipo del 2011. Poi minimizza, motivando che «avendo 75 anni è giusto pensare a cosa può accadere».

Vero è che già nel maggio scorso in occasione del rinnovo del cda Miuccia Parada ha trasferito la nuda proprietà delle sue azioni, che costituiscono la quota di controllo del gruppo (all'80% in mano alla famiglia), ai figli Lorenzo e Giulio. La società punta a una crescita solida che porterà il fatturato a 4,5 miliardi di euro nel medio termine. Ossia il 40% in più rispetto ai 3,2 miliardi del 2019 pre-pandemia, con un obiettivo di margine lordo di circa il 20%. Certo il Covid ha accelerato alcune dinamiche con le vendite online salite al 7%. Il gruppo prevede il raddoppio di questo business nel medio periodo e un incremento della produttività delle vendite nei negozi diretti del 30-40%.

Per raggiungere questi obiettivi è stata annunciata una nuova strategia che è focalizzata sulla distribuzione diretta per aumentare la produttività dei negozi e la penetrazione dell'online. La società si pone anche obiettivi ambiziosi nel campo della sostenibilità con la riduzione delle emissioni di gas serra del 42% al 2029 per arrivare a zero nel 2050.

Intanto, nel terzo trimestre 2021 le vendite al dettaglio grazie ai negozi Prada e Miu Miu sparsi non solo in Europa ma anche negli Usa e in Asia (mercati che hanno trainato la crescita) sono cresciute del 18% sul 2019, portando un ulteriore miglioramento della redditività mentre la posizione finanziaria netta è ormai prossima allo zero. Nella visione di Patrizio Bertelli, Prada si propone come un aggregatore e dopo l'acquisto di Filati Biagioli Modesto con Zegna non vengono escluse nuove acquisizioni nella manifattura per controllare tutti i processi della produzione. Tanto che proprio nelle fabbriche verranno investiti 70 milioni con nuove assunzioni tra Toscana nel tessile e Marche per le calzature di 200 persone.

E poi c'è lei, Miuccia Prada la stilista che ha firmato la scorsa collezione con Raf Simons e che non vuole parlare di lusso ma di qualità e bellezza. Inoltre il gruppo - ha detto Lorenzo Bertelli - potrebbe essere interessato al progetto di Richemont per la cessione di Yoox Net a Porter.

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