Bollo auto prescritto? Ecco che cosa fare

Anche in caso di prescrizione può arrivare la specifica cartella esattoriale: sarà l'automobilista a dover inoltrare il ricorso

Bollo auto prescritto? Ecco che cosa fare

È possibile per un automobilista, in caso di prescrizione del bollo auto ma al contempo di richiesta di pagamento non dovuta, far valere i propri diritti? Quel che è certo è che tra le cosiddette "carte pazze" risultano comprese anche quelle tramite le quali viene preteso il pagamento della tassa regionale, pure nei casi in cui l'obbligo sia oramai caduto in prescrizione.

Come previsto dalla legge, l'imposta sul possesso di un'autovettura non è più esigibile una volta superati i tre anni durante i quali non sia arrivata al diretto interessato alcuna cartella di pagamento. In casi del genere, l'automobilista ha la possibilità di avvalersi del termine di prescrizione del bollo, ma ciò non significa automaticamente che l'atto venga cancellato.

È compito del possessore del mezzo quello di presentare ricorso: se i calcoli effettuati preventivamente risultano corretti, si otterrà la certificazione della prescrizione.

A differenza di ciò che si verifica per altre imposte, i tempi di prescrizione del bollo auto risultano decisamente più brevi. Avvalersi di tale diritto, nel caso in cui si operi correttamente, impedisce che gli importi da pagare continuino a lievitare anno dopo anno: al totale dell'imposta, infatti, vanno ad aggiungersi gli importi previsti per le more, gli interessi o le sanzioni per il ritardo.

Come anticipato, tuttavia, anche nel caso in cui un automobilista non debba per legge versare le somme richieste è possibile ricevere la specifica cartella di pagamento. L'unico strumento per opporsi a tale istanza, sempre che si possano certificare le proprie ragioni, resta il ricorso: le modalità di presentazione, peraltro, sono indicate all'interno delle stesse cartelle esattoriali. Il primo passo da fare è quello di rivolgersi alla Commissione tributaria provinciale, che si pronuncerà sul caso esaminando gli elementi a propria disposizione.

Una via alternativa per l'automobilista, intenzionato ad accorciare il più possibile i tempi

del contenzioso, è quella di presentare istanza in autotutela, strumento messo a disposizione del contribuente nei casi in cui costui si veda notificare dall'Amministrazione finanziaria un atto illegittimo.

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