Tartassati di tasse. Altro che crescita. Al momento si vedono solo aumenti di bollette e incremento della pressione fiscale. E sarà così anche per il 2013.
Secondo le stime ufficiali del Def, nel 2012 la pressione fiscale toccherà il 44,7%, con un balzo di 2,2 punti rispetto al 2011. Da un anno all’altro, insomma, gli italiani avranno pagato 35 miliardi in più, per effetto delle tre manovre che si sono succedute da metà 2011.
Il confronto internazionale ci colloca al terzo posto (dopo Danimarca e Svezia) fra i 27 paesi dell’Unione Europea, con un distacco di cinque punti rispetto alla pressione fiscale media. "Questo significa che se il nostro livello di prelievo fosse uguale a quello medio europeo, ogni famiglia italiana disporrebbe di un reddito aggiuntivo di 3.400 euro, ossia quasi 10 euro al giorno", spiega Confesercenti che ha posto l'accento sul problema della pressione fiscale.
Pressione fiscale che nel 2013 aumenterà ancora, portandosi al 45,3%. Altri 9 miliardi in più: ulteriori 380 euro a carico di ciascuna famiglia italiana. Inoltre, sempre secondo le stime di Confesercenti, altre sorprese possono venire dal versante delle imposte locali (regioni, province e comuni), che nel decennio passato hanno registrato un aumento di prelievo del 41% rispetto al 34% del resto della Pubblica amministrazione.
"La pressione fiscale è insostenibile e costituisce il maggior ostacolo alla crescita e, per questo, occorre una svolta profonda e rapida", chiede Confesercenti, alla luce dei risultati di un’analisi che mostra come in 12 anni di manovre fiscali gli aumenti netti di imposta hanno superato quota 103 miliardi.
Se tutto cò non bastasse, a rendere il quadro ancora più negativo ci ha pensato il Codacons. Infatti, "nel 2012 l’aumento della pressione fiscale implicherà un aggravio a famiglia pari a 1450 euro; nel 2013 l’incremento aggiuntivo della pressione fiscale al 45,3 per cento determinerà ulteriori 380 euro a carico di ciascuna famiglia, senza contare le sorprese che possono venire dalle imposte locali. A questi 380 euro vanno aggiunti i rincari in arrivo per le tariffe di acqua, rifiuti, luce, gas e trasporti pubblici che determineranno, per una famiglia media, una stangata pari a 234 euro su base annua: 23 per i rifiuti, 16 per l’acqua, 60 per l’elettricità, 123 per il gas e 12 per il trasporto pubblico locale.
Per quanto riguarda il saldo di dicembre dell’Imu, infine, i rialzi delle aliquote decisi dai Comuni produrranno, rispetto alla prima rata in acconto, un aumento medio del saldo pari a 25 euro per la prima casa e 159 euro per la seconda. Si tratta di spese obbligate che manderanno definitivamente sul lastrico le famiglie già in difficoltà", si legge in una nota dell'associazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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