Rcs balza in Piazza Affari nonostante i 505 milioni di danni chiesti da Blackstone a New York per la mancata vendita degli immobili di Via Solferini. E nei salotti, soprattutto in quelli milanesi, torna a impazzare il toto Corriere della Sera. Il conto chiesto dal fondo Usa equivale a una volta e mezzo la capitalizzazione di Borsa del gruppo presieduto da Urbano Cairo. Ciononostante, all'indomani del deposito dell'atto da parte di Blackstone con la quantificazione per la prima volta del danno, Rcs ha chiuso la seduta in rialzo del 2,4% a 0,72 euro (+27,2% da inizio anno).
È vero che Rcs ormai è un titolo sottile, con un flottante ridotto ai minimi termini in seguito all'Opas di Cairo dell'estate del 2016. Il gruppo è controllato da Cairo Communication con il 59,8% del capitale (partecipazione che vale più o meno quanto l'intera Cairo Com), ed è partecipato da Mediobanca (al 9,93%), Pirelli (4,7%), Diego Della Valle (al 7,62%) e Unipol (al 4,8%). Un capitale per di più blindato visto che, con l'ultima assemblea, è stato introdotto il voto maggiorato per chi rimarrà socio per oltre 24 mesi.
Senza accordi con i soci, e in particolare con l'imprenditore torinese, avere voce in capitolo è una «mission impossibile». Ma, per l'appunto, la contesa a stelle e strisce e i debiti pur assai ridotti dalla gestione Cairo (a marzo 48,9 milioni su un margine operativo lordo 2021 atteso a 119 milioni), potrebbero spingere Cairo a valutare alternative, come un'eventuale tregua con gli americani o cessioni per portare liquidità.
Rcs ritiene infondate le richieste di danni di Blackstone e assente la giurisdizione dello stato di New York tant'è che finora non ha mai effettuato accantonamenti. Tra gli analisti sussiste un certo scetticismo sulle effettive possibilità che Blackstone riesca a provare in giudizio danni per la colossale cifra richiesta. Ma l'incertezza alla lunga potrebbe pesare.
Sul mercato gira di tutto: c'è poi chi ipotizza la creazione di una fondazione a cui lasciare la gestione del Corriere della Sera, e chi invece prospetta nuovi soci in arrivo a rinforzare vecchie e nuove amicizie. Si azzardano i nomi di Leonardo Del Vecchio - che ieri con un altro 3,5% è salito tramite Delfin al 19% di Mediobanca, e con cui il trait d'union è il legame dei due imprenditori con l'avvocato Sergio Erede - le famiglie Pesenti e dei Rotelli per cui si tratterebbe di un ritorno in Rcs e magari ingressi bancari.
Nel frattempo, Consob potrebbe invitare Rcs a chiarire, formalmente, la propria posizione sul tema degli accantonamenti a bilancio. Il primo appuntamento è con al semestrale in calendario 30 luglio, non è esclusa tuttavia una comunicazione anticipata e autonoma. Ma tutto fa pensare che Cairo ed Erede non abbiano alcuna intenzione di cambiare idea.
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