Il governo ha posto la questione di fiducia sul dl Fisco, collegato alla manovra, nell’aula della Camera. Ora si riunirà la capigruppo di Montecitorio per decidere i tempi del voto: domani mattina dovrebbe essere votata la fiducia ed entro sera il decreto riceverà l’ok in prima lettura, per poi passare al Senato. Il provvedimento contiene diverse misure di copertura della legge di Bilancio, dalla voluntary disclosure bis alla rottamazione delle cartelle fiscali, fino alla riforma della riscossione con la soppressione di Equitalia e la sua sostituzione con la nuova Agenzia delle entrate-Riscossione.
Le commissioni si sono riunite in una seduta lampo per stralciare la misura sulla deroga al regime dei minimi e per trovare una copertura alla misura sul pagamento delle entrate degli enti locali tramite F24. Per quanto riguarda i minimi, la misura prevedeva che se un lavoratore autonomo con partita Iva, che aderisca al regime forfettario dei minimi, supera il tetto massimo previsto per ricavi o compensi fino a un massimo di 15mila euro, può continuare ad usufruire del regime forfettario pagando sull’ammontare del reddito eccedente alla propria soglia limite un’aliquota al 27% invece che al 5% (o al 15% dopo i primi cinque anni). La norma, ora stralciata, potrebbe essere recuperata in manovra.
Per quanto riguarda la misura per cui il pagamento spontaneo delle entrate degli enti locali può essere effettuato sul conto corrente di tesoreria dell’ente impositore o mediante F24, anche attraverso strumenti di pagamento elettronici, la copertura di 15 milioni di euro l’anno dal 2017 è stata trovata tramite un corrispondente taglio al Fondo per interventi strutturali di politica economica.
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