Un saldo e stralcio per le imprese con tre aliquote, al 16, 20 e 35%.
Dopo le indiscrezioni, smentite ma tutt'altro che infondate, su un possibile maxi-condono al 20% per le persone fisiche, ora la Lega punta ad un'estensione della misura anche alla imprese. Il sottosegretario leghista all’Economia Massimo Bitonci, difatti, ha dichiarato che nel tavolo economico "non si è parlato di alcun condono e non c’è alcuna possibilità di ritornare alla dichiarazione integrativa speciale", ma il vero blocco si trova nel M5S che non appoggerebbero questo provvedimento. Il vicepremier Matteo Salvini allora ha dichiarato che estendere il saldo e stralcio alle imprese "porterebbe una caterva di miliardi. Speriamo che non ci siano no pregiudiziali".
L'impianto della misura è identico così come l'obiettivo: uno sgravio delle cartelle esattoriali per quelle imprese in gravi e comprovate situazioni di difficoltà economica. Le cartelle da rottamare sarebbero quelle riguardanti l'omesso versamento scoperto grazie ai controlli automatizzati dell'Agenzia delle entrate, mentre il periodo di riferimento coprirebbe il perioco che va dal 2000 al 2017.
Unica differenza rispetto al saldo e stralcio per le persone fisiche è il parametro di misurazione, in quanto nel primo caso è utilizzato l'Isee, mentre per l'impresa sarà l'indice di liquidità già utilizzato per il calcolo dei piani di dilazione delle cartelle esattoriali in carico all'Agenzia delle entrate-Riscossione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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