Attenzione ai contanti: scatta l'arrotondamento

Il 1° gennaio è scattato il limite ai pagamenti in contanti, fissato in 999,5 euro. Deroga per gli stranieri che potranno pagare fino a 15mila euro: ecco cosa ne pensa la Bce

Attenzione ai contanti: scatta l'arrotondamento

Il 1° gennaio è scattato il divieto dei pagamenti in contante al di sopra dei mille euro invece di duemila come funzionava fino allo scorso anno. Anzi, 999,5 euro per essere precisi, dal momento che è questa la cifra esatta che non va superata.

Cosa dice il regolamento

Come ci eravamo occupati sul Giornale.it, infatti, è vietato superare questa cifra tra due soggetti qualsiasi, sia persone fisiche che giuridiche. Il regolamento di cui parla l'articolo 13 quater del Dl 50/2017, poi, impone l'arrotondamento per difetto per motivi legati ai costi della produzione delle monetine da 1 e 2 centesimi (da qui 999,5 euro).

La deroga per gli stranieri

Sembra un paradosso ma non lo è: come riporta IlSole24Ore, infatti, la stessa regola non vale per gli stranieri presenti in Italia i quali possono operare transazioni in denaro contante fino a 15mila euro grazie a una deroga disciplinata dall'articolo 3 del Dl 16/2012, che è poi diventato la legge numero 44 del 2012. Quindi, l'acquisto di beni e di prestazioni di servizi legati al turismo effettuati da persone che hanno una cittadinanza diversa da quella italiana e risiedono al di fuori dello Stato italiano, possono operare transazioni di 15 volte superiore agli italiani. In ogni caso, però, chi vende o acquista un bene per una cifra del genere deve darne comunicazione all'Agenzia delle Entrate e depositare l'incasso tramite un intermediario autorizzato.

Cosa dice la norma antiriciclaggio

È chiaro che sono vietate le transazioni in contanti superiori a questa cifra anche se frazionati in più pagamenti: per operare trasferimenti superiori si può ricorrere esclusivamente all'aiuto delle banche, di Poste italiane, degli Istituti di moneta elettronica e gli Istituti di pagamento. La normativa antiriciclaggio definisce un'operazione frazionata con la definizione di "un'operazione unitaria sotto il profilo del valore economico, di importo pari o superiore ai limiti stabiliti dal presente decreto, posta in essere attraverso più operazioni, singolarmente inferiori ai limiti, effettuate in momenti diversi e in un circoscritto periodo di tempo fissato in sette giorni".

Chi viola la nuova limitazione sul pagamento in denaro contante vedrà applicata una sanzione amministrativa che varia da mille a 50mila euro. L'unica cosa che non quadra è che si tratta di una restrizione esclusivamente italiana che potrebbe essere in contrasto con le norme dell'Ue che prevedono il parere obbligatorio della Bce in materia. La stessa Bce aveva già sollecitato, nel dicembre 2019 e nel maggio 2020, il proprio coinvolgimento ma il governo dell'epoca fece orecchie da mercante.

Alla misura si oppone Assovalori, l'Associazione che riunisce le aziende del trasporto valori in Italia, secondo la quale è stato dimostrato "che le limitazioni non servono a contrastare l'evasione fiscale

e il riciclaggio di denaro frutto di attività criminali. Se mai, questi provvedimenti finiscono solo per rafforzare le multinazionali della moneta di plastica e chiunque ottenga profitti dai pagamenti elettronici".

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