Nella sola giornata di ieri le principali banche italiane hanno perso 176,4 milioni di euro di capitale e se lo spread salisse a 400 punti la situazione sarebbe insostenibile. A sostenerlo è una ricerca di Credit Suisse che ha preso in esame i dati di sei banche (Unicredit, Intesa, Mps, Ubi Banca, Banco Bpm e Bper).
La più a rischio è il Monte dei Paschi di Siena che è in mano al ministero del Tesoro e che quindi potrebbe essere aiutata di nuovo con i soldi di noi cittadini. La Credit Suisse, partendo da 238 punti (la fine del secondo trimestre) calcola un aumento di 100 punti dello spread metterebbe in seria difficoltà l’istituto bancario senese, abbassando il Cet1 (il capitale di migliore qualità) sotto la soglia minima stabilita da Francoforte al 10,25%. Anche Banco Bpm si troverebbe nella medesima situazione qualora lo spread salisse di 200 punti base, arrivando così a 438 punti mentre Unicredit e Ubi Banca sfiorerebbero tale soglia. Uno spread oltre i 500 punti, si legge su La Stampa, lascerebbe soltanto Banca Intesa e Bper con un margine di sicurezza ampiamento sopra i requisiti minimi.
Monte dei Paschi si troverebbe sotto del 2,62% e anche Banco Bpm sarebbe sotto la soglia critica mentre Unicredit e Ubi si salverebbero per pochi centesimi di punto. Nel trimestre precedente, l’aumento dello spread aveva già inciso sul capitale delle banche italiane.
Mps, tra fine marzo e fine giugno, ha perso 405 milioni di minor capitale mentre Unicredit oltre un miliardo di euro e Intesa Sanpaolo poco meno di un miliardo. Come se non bastasse, da vari giorni, la Borsa sta penalizzando le banche italiane: Intesa Sanpaolo -3,26%, Unicredit -3,56%, Ubi Banca -4,94%, Banco Bpm -6,47%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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