Stellantis, botta e risposta Elkann-Calenda

L'azionista conferma l'impegno per l'auto italiana ma per il leader di Azione "sono chiacchiere"

Stellantis, botta e risposta Elkann-Calenda
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«Da quando Stellantis è nata due anni e mezzo fa è stato un succedersi di impegni molto concreti, già avviati a Torino e negli altri nostri stabilimenti». È quanto ha dichiarato il presidente della holding italo-francese John Elkann ieri a Ginevra, dove è stato inaugurato il nuovo Science Gateway del Cern al quale la Fondazione Stellantis ha dato un contributo rilevante per la sua realizzazione con 45 milioni di euro sui 100 complessivi di donazioni. Di recente Stellantis ha annunciato cinque modelli elettrici e una Jeep ibrida a Melfi, mentre a Torino sono stati varati i progetti green con l'economia circolare e il battery hub. «C'è soprattutto una grande volontà e lo sforzo da parte di Stellantis di portare avanti questo difficile, complicato processo di trasformazione anche in Italia», ha spiegato Elkann. «Stellantis è un gruppo ancora giovane, creato meno di tre anni fa e ha radici profonde, che affondano nel 19simo secolo. È stato un pioniere dell'industria dell'auto e ha obiettivi ambiziosi per il futuro: costruire la mobilità di domani, inclusiva e sostenibile», ha sottolineato.

Piccata al replica del leader di Azione, Carlo Calenda. «Queste caro John Elkann sono chiacchiere contraddette dai fatti.

Chiacchiere le garanzie sui posti di lavoro quando hai venduto Marelli, chiacchiere quelle sul futuro di Fca quando hai usato la garanzia pubblica per liberare risorse e pagarti un dividendo all'estero e potere così vendere Fca, chiacchiere quelle su Stellantis mentre la produzione è scesa del 30% dall'epoca Marchionne», ha commentato. «Spero che abbia il coraggio di venire in Parlamento, possibilmente con qualche numero e meno chiacchiere», ha concluso di fatto smentendo la natura di quegli «impegni concreti» cui Elkann ha accennato.

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