Svolta a Mediaset: cambia il nome. Ora si chiama Mfe

Ad Amsterdam l'ok dai soci. Pier Silvio Berlusconi: "Ora sviluppo all'estero"

Svolta a Mediaset: cambia il nome. Ora si chiama Mfe

Oggi Mediaset, dopo 25 anni, cambia nome e diventa Mfe-MediaForEurope (Mfe è anche il ticker di Borsa) e introduce, entro il 1° gennaio 2022, due categorie di azioni con differenti diritti di voto, per «guardare al futuro anche in un'ottica di sviluppo internazionale», come ha dichiarato, in una nota, l'ad Pier Silvio Berlusconi. Il manager si è poi detto «molto soddisfatto di questo doppio passo». L'innovazione «sarà per Mediaset un passo fondamentale per perseguire la creazione di un gruppo paneuropeo nell'intrattenimento e nei contenuti», spiega il Biscione in una nota per poi aggiungere: «La doppia categoria fornirà una maggiore flessibilità finanziaria per il finanziamento di eventuali future operazioni di M&A». In Piazza Affari il titolo ha chiuso la seduta a 2,54 euro (in calo dell'1,2%).


Il via libera alla metamorfosi è arrivato ieri dall'assemblea degli azionisti, la prima ad Amsterdam. All'assise ha partecipato l'80,6% del capitale che, quasi all'unanimità (il voto contrario è stato espresso da una sola azione sui 952 milioni di titoli presenti), ha deciso di archiviare la denominazione nata nel 1996 con la quotazione in Borsa delle attività tv del gruppo Fininvest (holding che oggi la controlla al 49,17% del capitale). L'introduzione della nuova struttura azionaria e l'autorizzazione a emettere azioni di categoria A, passaggi a cui i proxy advisor si erano detti contrari, ha invece raccolto l'adesione di oltre il 94% delle azioni presenti.
A votare a favore è stata anche Vivendi con cui, pochi giorni fa, Fininvest e Mediaset hanno concordato la modifica degli accordi stipulati a maggio per chiudere la battaglia giudiziaria, così da tenere conto della creazione delle due classi di azioni. In particolare, i francesi si sono impegnati a vendere l'intera quota oggi detenuta tramite Simon Fiduciaria (il 19,9% del capitale) in Mediaset, a prezzi minimi predefiniti, entro cinque anni cedendo un quinto dei titoli A e dei titoli B all'anno.


Per quanto riguarda la nuova struttura azionaria, lo schema prevede che i titoli attualmente in circolazione siano convertiti in azioni B. Tutti gli azionisti del gruppo a una data prestabilita ricevano un'azione A per ogni titolo B detenuto.

I titoli A avranno un valore nominale di 0,06 euro e godranno di un diritto di voto, mentre le azioni B avranno un valore nominale di 0,6 euro e porteranno in dote 10 diritti di voto. Entrambe le azioni saranno quotate a Piazza Affari, avranno i medesimi diritti patrimoniali, a iniziare dai dividendi, e dello stesso trattamento in caso di offerte pubbliche di acquisto.

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