Telecom, per la presidenza spunta Montezemolo

Il manager smentisce e Vivendi prende tempo sui nomi. Recchi in forse, ipotesi De Puyfontaine. Cattaneo resta. Il 9 aprile la presentazione delle liste

Telecom, per la presidenza spunta Montezemolo

Luca Cordero di Montezemolo potrebbe essere il nuovo presidente di Telecom. Ma la notizia, secondo il diretto interessato, «è una ipotesi che non esiste». Insomma un giallo, ma forse neppure tanto misterioso. Si sa infatti che Giuseppe Recchi, l'attuale presidente di Telecom, non è in buonissimi rapporti con l'ad Flavio Cattaneo, fortemente voluto dai francesi di Vivendi, che lo hanno strappato l'anno scorso a Ntv, la società dell'alta velocità dove proprio Montezemolo è tra i soci fondatori. Tanto che Cattaneo, per compensare il bonus perduto per il risanamento di Italo, ne ha ottenuto in Telecom un altro, di circa 40 milioni, legato al raggiungimento di determinati obiettivi, che ormai sono molto vicini. In ogni caso Montezemolo, che lascerà la presidenza Alitalia, potrebbe essere un presidente interessante per la Telecom di Vivendi, per il blasonato curriculum internazionale e anche per i suoi personali rapporti con il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda che con lui ha lavorato in Ferrari e Confindustria.

Entro il 9 aprile dovranno essere presentate le liste con la rosa dei nomi del prossimo cda di Telecom in vista dell'assemblea dei soci del 4 maggio. I riflettori ora sono puntati su Vivendi per capire che lista presenterà per il board. Il gruppo francese infatti detiene una quota di poco inferiore al 25% in Telecom e di quasi il 30% in Mediaset. Una posizione non semplice per effetto della cosiddetta legge Gasparri che impedisce una concentrazione nel comparto media e tlc con il verdetto dell'Agcom sulla posizione di Vivendi atteso per il 21 aprile prossimo. Secondo Equita la presentazione delle liste «potrebbe tradursi in un sistema per valutare se Vivendi ha intenzione o meno di prendere il controllo totale del board Telecom». È da vedere, in pratica, se Vivendi si assumerà la responsabilità di nominare la maggioranza dei consiglieri, ponendosi in una situazione più attaccabile da parte dell'Agcom che potrebbe richiamare il gruppo ad alleggerire la presa in Mediaset.

Comunque sia Vivendi, che potrebbe anche proporre Arnauld de Puyfontaine come presidente, non ha commentato. Secondo Bloomberg, sta vagliando le diverse opzioni, non escludendo che Recchi possa rimanere. Sul fronte interno intanto la divisione «aiuti di Stato» dell'Antitrust europeo ha deciso di aprire un caso sul piano per la banda ultralarga del governo italiano nelle aree a «fallimento di mercato». Il tutto è partito dopo un esposto di Telecom circa una possibile violazione sulla normativa degli aiuti di Stato nei bandi Infratel. L'esposto è stato chiaramente formulato contro la vittoria di Enel nei bandi infratel nelle aree bianche.

Telecom si è invece ritirata per dar vita a una sua società per portare la banda ultralarga proprio in quelle aree. La mossa potrebbe portare all'apertura di una procedura di violazione della normativa per il governo italiano ed Enel.

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