Un tribunale francese ha condannato Ubs a una multa record da 3,7 miliardi di euro, cui andranno aggiunti 800 milioni di risarcimenti da versare allo Stato francese, per aver aiutato i propri clienti francesi a nascondere i propri beni all'erario transalpino.
Non è certo la prima volta che l'istituto guidato da Sergio Ermotti finisce nei guai per lo stesso motivo che ha portato alla maxi-sanzione. Negli ultimi 12 anni sono numerose le nazioni che hanno avviato procedimenti legali di questa natura nei confronti della banca, dagli Usa alla Germania, dal Belgio a Israele.
A rendere storica la multa affibbiata ieri a Ubs, che ha già annunciato l'intenzione di fare ricorso sostenendo che si tratta di un verdetto in assenza di prove, è l'ammontare: si tratta della sanzione più ingente mai inflitta a una banca svizzera. Una cifra che fa impallidire i 780 milioni di dollari pagati in seguito all'indagine aperta nel 2007 dal dipartimento di Giustizia di Washington, la prima grande inchiesta per evasione a riguardare la società. Ubs reagì allora rafforzando la privacy della quale godono i suoi clienti. Il risultato della mossa fu però attirare ancor di più l'attenzione degli inquirenti.
La colossale multa, che ha inoltre l'obiettivo di fungere da monito per l'intero settore, arriva dopo numerose offerte di
patteggiamento, declinate dall'istituto. Cinque ex manager della banca hanno ricevuto condanne tra i sei e i 18 mesi di carcere e sanzioni pecuniarie tra i 50mila e i 300mila euro. Un sesto dirigente indagato è stato assolto.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.