Un'estate tra crisi e pioggia: vuoti gli stabilimenti balnerai

Mai un'estate tanto piovosa: bruiciati 400 milioni di euro. Almeno 50mila lavoratori sono rimasti a casa. Picco di cali in Campania e Marche

Un'estate tra crisi e pioggia: vuoti gli stabilimenti balnerai

Come se non bastasse la crisi economica dobbiamo sorbirci anche il "mare d’inverno". E per di più in pieno luglio. Il risultato? Le imprese balneari italiane registrano cali delle presenze fino al 70% rispetto allo stesso periodo del 2013. A lanciare l'allarme è il sindacato italiano balneari che stima una perdita di 400 milioni di euro. Almeno 50mila lavoratori giornalieri sono rimasti a casa. Maglie nere di un profondo rosso generalizzato con una media approssimativa dei cali attorno al 40% sono proprio alcune delle regioni di punta del settore e cioè Campania, Marche, Liguria e Toscana.

Picco di cali in Campania e Marche

Le situazioni più dure sono in Campania e Marche (con cali a luglio rispettivamente del 70% e del 60%), ma non va meglio in Liguria (-50%), Toscana (50%) ed Emilia Romagna (-30%). Unica nota parzialmente positiva il ritorno dei turisti stranieri, specialmente tedeschi e austriaci, in Friuli Venezia Giulia e Veneto, che registrano comunque a luglio cali del 40% e del 15%. Male anche Abruzzo con cali del 40% e Lazio del 30%. Il Sud è stato meno condizionato da piogge e temporali, ma il segno negativo, anche se più modesto, rimane ugualmente. Anche a giugno tutte le regioni presentano il segno meno dal 10% al 40% (picchi in Campania, Emilia Romagna e Liguria).

Oltre 400 milioni di euro persi

La dèbacle colpisce tutta la filiera del turismo: meno clienti al mare si traducono in ristoranti con tavoli vuoti, alberghi con camere libere, negozi con merce invenduta, ma anche personale giornaliero a chiamata (come bagnini, camerieri, aiutanti in cucina, addetti alle pulizie, parcheggiatori, animatori) rimasto a casa. "Stimiamo che almeno 50mila persone, tra i quali molti universitari che lavorano d’estate per pagarsi gli studi, a giugno e luglio sono rimasti disoccupati - spiega Riccardo Borgo, presidente del Sib - il danno economico per la nostra categoria è superiore ai 400 milioni di euro e comprende, oltre ai servizi di spiaggia, anche il mancato guadagno di bar, ristoranti, piscine, parcheggi e feste serali all’aperto".

Le promozioni non battono il maltempo

La crisi economica influisce pesantemente sulle vacanze al mare, tanto che i turisti sono abituati a cercare offerte e promozioni per il lettino e l’ombrellone (3x2, ombrelli e cabine condivise, metà prezzo a chi arriva alle 14), ma condizioni meteo così sfavorevoli a giugno e, soprattutto, a luglio era da tempo che non si verificavano. "Anche i meteorologi - spiega Borgo - non ci hanno dato una mano a causa di previsioni spesso approssimative o, addirittura, totalmente sbagliate".

Non resta che sperare in agosto...

In alcune località turistiche la diminuzione delle presenze è stata tale da compromettere seriamente l’economia delle imprese balneari e il sindacato chiede che questo risultato, assolutamente non prevedibile, sia tenuto in seria considerazione ai fini della fiscalità sia locale che nazionale.

"Non ci resta che confidare in agosto - conclude Borgo - se è vero che continua ad essere il mese preferito dagli italiani per le vacanze e se anche madre natura fosse dalla nostra parte, questo connubio potrebbe, almeno, limitare le perdite della stagione estiva 2014, che in ogni caso si chiuderà con un pesante passivo".

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