Famiglie italiane un po' meno ricche e più propense al risparmio. L'ultimo rapporto Consob sulle scelte finanziare delle famiglie è segnato dagli effetti dell'epidemia da Covid sulle scelte dei risparmiatori.
Gli italiani «continuano a caratterizzarsi per un più basso livello di indebitamento nel confronto europeo». Al contempo il tasso di risparmi delle famiglie, «dopo essersi attestato a un valore di poco superiore al 10% nel 2019, dovrebbe aumentare nell'anno in corso di oltre 6 punti percentuali secondo una dinamica, analoga a quella osservata nell'area euro, verosimilmente legata al movente precauzionale».
La pandemia ha rafforzato una tendenza decennale. Il portafogli dei risparmiatori «ha visto diminuire il peso di azioni e obbligazioni e aumentare la quota di prodotti assicurativi, previdenziali e della liquidità». Prudenza confermata dalle motivazioni dei risparmiatori sondate da Consob: «Più del 60% degli intervistati infatti dichiara di accantonare risorse al fine di fronteggiare eventi inattesi; inoltre rispetto alle rilevazioni precedenti la quota di individui che dichiarano di risparmiare senza uno scopo preciso è aumentata dal 17 al 25 per cento».
L'aumento della propensione al risparmio è confermata dalla lieve crescita della partecipazione degli italiani ai mercati finanziari (che resta comunque inferiore a quella degli altri Paesi europei). Nel 2020 rispetto all'anno precedente è passata dal 30% al 33 per cento. «Dopo i certificati di deposito e i buoni postali, i fondi comuni d'investimento e i titoli di Stato risultano le attività più diffuse».
Tra i dati meno attesi, quello che riguarda l'attività degli investitori retail sui titoli azionari.
In particolare, si legge nel rapporto, il 2019 «ha visto una netta prevalenza di vendite rispetto agli acquisti, con vendite nette settimanali pari a circa 100 milioni di euro. Nel 2020 - invece - durante le settimane in cui i mercati azionari registravano picchi di volatilità legati alla diffusione del Covid-19 (ossia nel periodo 24 febbraio - 3 aprile 2020), l'attività degli investitori retail italiani su titoli domestici ha mostrato una netta prevalenza degli acquisti sulle vendite, con un saldo pari complessivamente a 4,5 miliardi di euro».
L'incertezza comunque c'è ed è confermata dalla crescente vulnerabilità delle famiglie italiane, causata dalla pandemia. Il 30% del campione dell'indagine Consob (3.274 famiglie intervistate nel 2020) dichiara di non essere in grado di fronteggiare una spesa inattesa di mille euro e poco più del 30% dichiara di aver visto il proprio reddito ridursi.
A causa della pandemia da Covid «il 35% del campione ha ridotto le proprie spese, più del 10% ha intaccato i propri risparmi, mentre il 45% circa non ha modificato le proprie abitudini. Rispetto al futuro - si legge nel rapporto - prevale tuttavia un diffuso pessimismo».
Che si proietta anche sulle aspettative dei singoli. Il 60% del campione, infine, è preoccupato per il tenore di vita dopo il pensionamento e ammette di non sapere quantificare «le risorse a cui avrà accesso dopo l'uscita dal mondo del lavoro».
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