Così i vip britannici sfuggono le tasse (e poi si vergognano)

Gli ex Take That beccati a eludere il fisco grazie a fondi per "furbetti": tutto legale, ma molto mal visto dal governo e dai fan

Così i vip britannici sfuggono le tasse (e poi si vergognano)

Londra - Meglio pagare le tasse che essere bollati come evasori. I vip inglesi tentano di fare i furbi salvo poi vergognarsi a morte quando vengono beccati con le mani nel sacco.

Dopo i recenti scandali fiscali che hanno visto coinvolti in Gran Bretagna nomi famosi dello spettacolo come i Take That, sembra che siano sempre meno le celebrità che si servono dei tax shelter ovvero, in termini meno tecnici, degli schemi studiati apposta per evitare di pagare le tasse. In Italia sarebbero illegali, ma nel Regno Unito gli ultimi governi, grazie a leggi destinate a promuovere alcune attività imprenditoriali come quella artistica e cinematografica, avevano aperto diverse brecce nella legislazione fiscale che rendevano molto più facile ottenere generose esenzioni.

In seguito ad una serie di inchieste giornalistiche che hanno reso pubblico il sistema, il governo di David Cameron ha mostrato i muscoli e nel 2012 il Cancelliere George Osborne ha proposto un programma anti-abusi che consenta alle autorità fiscali inglesi di riprendersi il maltolto. Il che non è per nulla facile dato che, seppur «moralmente ripugnante», come lo stratagemma è stato definito da molti tra cui David Cameron e il sindaco di Londra Johnson, rimane pressoché legale. Gli schemi antitasse utilizzati sono diversi, tra i più famosi Icebreaker Management e Liberty One, due società di fondi d'investimento a cui si sono rivolti personaggi come la presentatrice tv Anne Robinson, il commediografo Jimmy Carr e tre membri della band dei Take That.
Secondo quanto spiegato dagli esperti tutti questi schemi hanno una cosa in comune: un giro di denaro messo in circolo al solo scopo di procacciarsi dei benefici fiscali. Nessun rischio per gli investitori, false crescite nelle perdite per accrescere l'esenzione. Per quanto riguarda ad esempio lo schema Icebreaker, il cliente in questione investe in alcuni progetti artistici per i quali figura direttamente coinvolto sia in termini di denaro prestato che per le attività svolte. I diretti interessati devono dedicare almeno dieci ore settimanali al progetto.

Spesso si tratta di ascoltare musica e presenziare ad eventi e concerti. Nel caso l'investimento vada a buon fine scatta l'esenzione. Inutile dire che i vari progetti non hanno altro obiettivo che il risultato finale. Liberty One utilizza invece un sistema d'investimenti che dà luogo a dividendi esentasse. La ricchissima signora Robinson avrebbe evitato in questo modo di pagare le tasse su circa 4 milioni di sterline. Anche i tre membri della band dei Take That avrebbero investito nella stesso schema. Secondo il Times Gary Barlow ci avrebbe messo 3 milioni, Donald un altro paio e Owen un milione e quattrocentomila sterline. L'Ispettorato delle tasse britannico ha scoperto l'esistenza di Liberty soltanto nel 2006 e sta portando i beneficiari in tribunale, ma ancora non è chiaro quanto riuscirà a farsi risarcire.

Un risultato però è già stato ottenuto. Adesso le star hanno il terrore di venire etichettate come evasori e preferiscono tenersi alla larga dai falsi schemi d'investimento. Sanno che il pubblico tartassato dalla crisi non gradirebbe. Charles Bradbrook, consulente finanziario di Robbie Williams, l'unico dei Take That a non essere coinvolto nello scandalo, ha confessato al Times che l'uso dei tax shelter è calato drasticamente e i suoi clienti non ne vogliono sapere. «Gli affari fiscali dovrebbe rimanere privati - ha spiegato - ma ora non lo sono più e i miei clienti ne sono ben consapevoli.

Ho dei clienti che non vogliono usare nemmeno schemi meno aggressivi e che mi hanno detto: “Non m'importa se il sistema fiscale li consente, non voglio fare nulla per evitare le tasse, che il Governo sia d'accordo o no”. L'appetito insomma, se n'è andato». Bradbrook ha raccontato che anche i coniugi Backham hanno dato un'occhiata ad Icebreaker ma poi non se n'è fatto niente. Meglio pagare insomma e restare nelle grazie dei propri fan.

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