Come ricorda Avvenire, quando scoppiò la Seconda guerra mondiale, mentre altri gerarchi sovietici come Molotov rivolsero discorsi alla popolazione salutandola con "cittadini e cittadine", Stalin si rivolse al popolo russo chiamando "fratelli e sorelle". "E ciò - ha spiegato Vladimir Putin ieri in visita da papa Francesco - ha un grandissimo significato: non furono solo parole ma un appello al cuore, alle anime, alla storia, alle nostre radici". Ed è davanti a questa Storia che il presidente russo e il Santo Padre si fermano e si inchinano per baciare l'icona della Madonna. Il segno della Croce e il bacio. Prima Putin, poi Bergoglio. Tra gli scatti e i flash delle macchine fotografiche. Un'immagine che è destinata a fare il giro del mondo. Perché quell'icona, che il capo del Cremlino ha voluto donare al Pontefice, è un pezzo della storia della Russia ortodossa: quando nel dicembre del 1941 i tedeschi si trovavano alle porte di Mosca, Stalin fece caricare l'originale dell'immagine sacra su un aereo per farla sorvolare sulla città assediata.
Come nella Seconda guerra mondiale il dittatore comunista ha voluto affidare alla Vergine le sorti del Paese, così Putin e papa Francesco hanno pregato la Madonna perché porti la pace nel mondo. Lo scambio dei doni è avvenuto dopo il colloquio privato nella Sala della Biblioteca. Il Santo Padre ha regalato al presidente russo un mosaico con una veduta dei Giardini Vaticani, mentre Putin lo ha ricambiato con l'icona della Madonna di Vladimir, una delle immagini più venerate della Chiesa ortodossa. E, mentre il Pontefice si allontanava dal tavolo dei doni, Putin lo ha fermato chiedendogli: "Le piace l’icona?". E, non appena Bergoglio ha chinato il capo per rispondere affermativamente, Putin si è fatto il segno della croce secondo l’uso ortodosso e ha baciato l'icona mariana. Un gesto che, subito dopo, è stato imitato anche dal Pontefice.
Se il tema della difesa delle comunità cristiane in Medio Oriente, di cui Putin si sta ergendo a una sorta di paladino, è stato solo accennato, l'incontro è stato l'occasione giusta per affrontare anche la questione dei rapporti e della distensione tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa e ancora di più quella di un possibile viaggio del Pontefice in Russia. Il ruolo di "vescovo di Roma" più volte sottolineato dal Papa, dando peraltro valore alla collegialità in seno alla Chiesa cattolica, pone le basi per rapporti tra cattolici e ortodossi più distesi dopo le polemiche, avvenute negli anni di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, tra la rinnovata vitalità della Chiesa cattolica nei territori della ex Unione Sovietica e un patriarcato ortodosso sospettoso che dietro vi fossero progetti di espansionismo religioso. "Il presidente russo - ha riferito padre Federico Lombardi - ha portato a papa Francesco il saluto del patriarca di Mosca Kirill, capo degli ortodossi russi".
Tuttavia, non è stato formulato l’invito a recarsi in Russia. Invito, ha rilevato ancora il portavoce della sala stampa vaticana, che "nessuno si aspettava ci fosse". Un aspetto, questo, che tocca prima di tutto i rapporti tra le due Chiese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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