Il consigliere della sicurezza nazionale del presidente egiziano Mohamed Morsi ha detto che il golpe militare è iniziato. Le forze di sicurezza egiziane hanno imposto il divieto di espatrio al presidene. Allo scadere dell’ultimatum di 48 ore impartito ai partiti politici dalle Forze Armate egiziane, Morsi aveva lanciato la sua proposta: un governo di coalizione come soluzione in extremis per salvare il salvabile. Il presidente, però, non ha fatto alcuna concessione alle forze di opposizione. Si attendono ulteriori mosse dell'esercito, che a breve potrebbe emanare un comunicato annunciando in tv la fine della legittimità di Morsi come "capo dello stato". Lo ha detto un esponente del Fronte di Salvezza dell’opposizione egiziana all’emittente satellitare "al Arabiya", secondo una serie di indiscrezioni che stanno circolando sul contenuto della nota che i militari si preparano a diffondere a breve
In un discorso trasmesso in tv nella tarda notte di martedì il presidente ha ricordato che è stato liberamente eletto per guidare il Paese, che intende restare al suo posto e ha giurato di proteggere la presidenza con la sua vita. Intanto gli alti comandi delle Forze Armate hanno fatto sapere che l’esercito è pronto a morire per difendere l’Egitto da "terroristi, estremisti e sciocchi".
Carri armati fuori dalla tv di Stato
Carri armati sono stati schierati fuori dalla sede della tv statale egiziana. Lo riferisce Al Arabiya citando fonti della sicurezza. Il personale che non sta lavorando alle dirette è stato evacuato. Le Forze armate hanno smentito le indiscrezioni filtrate in precedenza dagli stessi ambienti militari, precisando che non sono stati fissati orari di sorta per l’emissione di nuovi comunicati né per la pronuncia di eventuali annunci ovvero di discorsi alla Nazione. Non vi sarà dunque l’automatica divulgazione di una nota ufficiale dopo la scadenza dell’ultimatum di 48 ore impartito l’altroieri.
La road map dei militari
I militari egiziani hanno preparato un piano per mettere in sicurezza il paese, la cosiddetta "road map per il futuro" che prevede la destituzione di Morsi. Si temono, infatti, violenti scontri tra i militanti islamici dei Fratelli musulmani e quelli dell’opposizione. Proprio per questo i militari hanno messo sotto controllo tutti i depositi di armi che potrebbero essere assaltati dai militanti islamici. Prevista, inoltre, la possibilità di mettere agli arresti domiciliari i capi dei gruppi islamici che si rifiuteranno di accettare la road map, così come saranno bloccati i canali di finanziamento dei Fratelli musulmani. Secondo il quotidiano egiziano "al Ahram" ai militari è stato ordinato di usare il pugno duro contro chi resisterà al loro piano. La fonte cui fa riferimento "al Ahram" prevede un forte sostegno internazionale alla road map godrà, così come il pieno appoggio dei manifestanti. Nelle ultime 48 ore l’esercito si è già adoperato per mettere in sicurezza i manifestanti presenti davanti ai palazzi presidenziali di al Ittihadiya e al Kubba.
Era stato previsto, infatti, che le due sedi istituzionali sarebbero stati attaccate dai militanti dei Fratelli musulmani. Previsto, inoltre, il divieto di espatrio nei confronti di molti dirigenti dei Fratelli musulmani e dei gruppi salafiti.
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