Archiviata la sbornia elettorale con la vittoria di Monsieur Normalité la Francia si rimette in moto. L'Eliseo comunica che il passaggio di consegne fra Sarkozy e Hollande avverrà il 15 maggio: la decisione è stata presa di comune accordo. Il presidente neo eletto parteciperà alle cerimonie dell’8 maggio, per la fine della Seconda Guerra Mondiale, al fianco di Sarkozy.
Risultati definitivi
Hollande ha vinto il ballottaggio con il 51,62% dei voti, contro il 48,38% di Sarkozy. A conti fatti il socialista ha ottenuto circa 1,13 milioni di voti in più del presidente uscente: 2,1 milioni hanno votato scheda bianca o nulla. L'affluenza ha raggiunto l'80,34%, all'incirca lo stesso livello del primo turno del 22 aprile.I giornali francesi si pongono questa domanda: il 51,62% di Hollande è tanto o poco? La risposta è nella storia: François Mitterand vinse il ballottaggio, nel 1981, con il 51,76% (praticamente gli stessi voti). E rispetto al 2007 la sinistra ha preso il 5% di voti in più (Ségolène Royal prese il 46,94% contro il 53,06 di Sarkozy).
Si guarda alle legislative, Sarkò lascia
L'attenzione dei francesi è già proiettata alle elezioni politiche: il 10 e il 17 giugno, infatti, si voterà per le legislative. Un appuntamento molto importante, con Hollande che vuole bissare la vittoria per poter così governare con la pienezza di poteri, incaricando un socialista di formare il nuovo esecutivo (il sistema istituzionale francese, con il semipresidenzialismo, prevede anche la cosiddetta coabitazione, con un presidente della repubblica di sinistra e un governo di destra, o viceversa). Sarkozy, grande sconfitto alle presidenziali, non parteciperà alla campagna elettorale per le politiche di giugno. Ai suoi collaboratori riuniti all’Eliseo ha detto di voler lasciare definitivamente la politica. "Per me si volta una pagina. Non sarò candidato alle legislative né ad elezioni future".
Il partito neogollista dell'Ump deve trovare al più presto un nuovo leader, ma non sarà facile in poche settimane. L'obiettivo primario è evitare troppi danni. Il rischio, enorme, è un travaso di voti che vada a ingigantire ulteriormente il Front National di Marine Le Pen, che al primo turno delle presidenziali ha preso il 18%.
Hollande a lavoro per il nuovo governo
Neanche il tempo di godersi appieno la festa, andata avanti in piazza della Bastiglia, a Parigi, fino a tarda notte, che Hollande è già a lavoro. Stamani alle 10 si è riunito coi suoi collaboratori. Il neo presidente è atteso da sfide cruciali che intende affrontare impostando la lotta alla crisi più sulla crescita che non sul rigore, come ha annunciato più volte in questi ultimi giorni, e anche ieri sera, nel suo primo discorso dopo la vittoria. Riuniti nel quartier generale della campagna elettorale, in avenue de Segur, a Parigi, ci sono Pierre Moscovici e Manuel Valls: quest’ultimo potrebbe essere nominato primo ministro subito dopo l’investitura di Hollande, ma si fa anche il nome di Jean-Marc Ayrault e quello di Martine Aubry, segretaria del partiso socialista.
Subito dopo l'insediamento all'Eliseo Hollande si recherà a Berlino, per un faccia a faccia con la cancelliera Merkel. Con lei parlerà del cambiamento che intende apportare non solo al suo paese ma anche all'Europa. Due le parole d'ordine: l'austerità non basta, avanti con la crescita. La cancelliera tedesca fa sapere che è pronta ad accoglierlo "a braccia aperte". I due, rivela la Merkel, si sono sentiti domenica telefonicamente e hanno concordato di "lavorare insieme bene e intensamente".
"La cooperazione franco-tedesca - aggiunge la cancelliera - è essenziale per l’Europa e entrambi vogliamo che l’Europa prevalga". Non potrebbe essere altrimenti, almeno sulla carta. Ma i rapporti di forza sono cambiati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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