Gli operai, al lavoro per costruire la nuova ferrovia londinese, hanno rinvenuto una sorta di fossa comune con tredici scheletri che potrebbero essere vittime della peste nera, l’epidemia che dilaniò l'Europa nel XIV secolo uccidendo circa un terzo della popolazione continentale.
La sorprendente - e macabra - scoperta è avenuta a Charterhouse Square, nel pieno centro della capitale inglese, durante gli scavi per Crossrail, il progetto da oltre 17 milioni di euro, che prevede una rapida connessione ferroviaria che passerà sotto la città.
Secondo gli archeologi, prontemente consultati, il sito potrebbe essere proprio una fossa comune nella quale potrebbero essere sepolte fino a 50mila persone. "La profondità della sepoltura, le ceramiche trovate con gli scheletri e il modo in cui erano disposti, fanno pensare che si tratti di un terreno per l’inumazione d’emergenza del 14esimo secolo", ha spiegato Jay Carver, capo archeologo del progetto. E aggiunge: "Condurremo dei test scientifici sugli scheletri nei prossimi mesi per stabilire la cause della morte, se sono vittime della peste del 14esimo secolo o residenti successivi di Londra, quanto sono vecchi e forse indizi su chi sono".
Secondo gli archivi della città, un terreno cimiteriale nell’area londinese di Farringdon, dove si trova attualmente Charterhouse Square, fu aperto nel 1348. I tredici scheletri erano disposti su due file, pochi metri sotto il livello dell'asfalto. Le spoglie saranno portate al Museo di Archeologia di Londra per i test di routine al laboratorio e per l'esame del carbonio che stabilirà la data della sepoltura. Gli scienziati sperano di riuscire, ambiziosamente, a mappare il Dna del virus della peste, con l’intento e la speranza di combattere le malattie moderne.
Non è la prima volta che vengono ritrovati degli scheletri durante i lavori della Crossrail: gli archeologi ne hanno ritrovati già più di trecento, databili tra il XVI e il XIXsecolo, vicino all’ex sito del famoso Bedlam, l’ospedale psichiatrico di Londra-est.
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