«Nelle nostre città vietato sorvolare»

«Quello che è successo a Londra, da noi in Italia non sarebbe stato possibile»: è lapidario il giudizio del titolare di un'importante azienda di lavoro aereo che impiega velivoli «ad ala rotante» su richiesta di amministrazioni pubbliche e privati. L'imprenditore, che preferisce restare anonimo «per non farsi pubblicità in una circostanza tragica come l'incidente nella City», sottolinea quelle che vengono considerate nel settore le principali regole d'ingaggio per gli elicotteri civili: «Innanzitutto, bisogna rispettare il divieto di sorvolo delle città, salvo ottenere la concessione di “corridoi prestabiliti” da attraversare per raggiungere l'eliporto. Di corridoi già acquisiti, ne hanno, ad esempio, Genova, Milano e Torino». È, però, consentito, d'intesa con l'autorità di Aviazione civile, sorvolare il centro cittadino con elicotteri bimotori di potenza elevata («se uno dei motori “si pianta”, l'altro dev'essere sufficiente a mantenere in aria il velivolo»), in caso di indispensabili trasporti eccezionali, come antenne, ripetitori, grandi condizionatori d'aria.

A costi, comunque, alti che dipendono dal tipo di elicottero impiegato, e variano orientativamente da 1.000 a 5-6mila euro all'ora (ma vengono calcolati tassativamente al minuto) cui si deve aggiungere il «posizionamento», cioè il trasferimento dalla sede dell'azienda alla località di impiego.

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