Putin: alti funzionari in pensione a 70 anni

Il presidente russo ha firmato una legge che permette di estendere il servizio degli alti funzionari di Stato sino ai 70 anni di età. Svuota la norma con cui Medvedev intendeva l'élite politica

Putin: alti funzionari in pensione a 70 anni

Putin tocca le pensioni degli alti funzionari pubblici. Il presidente russo ha firmato una legge che permette di estendere il servizio degli alti funzionari di Stato sino ai 70 anni di età. Lo ha reso noto il Cremlino, rilevando che "l’introduzione della regola comporta la conservazione al loro posto di funzionari qualificati ed esperti, appartenenti alla dirigenza". Il limite ordinario è di 60 anni, ma poteva essere esteso fino a 65. Ora, su richiesta di Putin , potrà essere essere prorogato non oltre i 70.

Quella che sembra una normale misura organizzativa previdenziale, in realtà ha una certa importanza anche sotto il profilo politico. Il motivo è semplice: in questo modo di fatto viene annullata una riforma promossa solo due anni fa dall’allora presidente Dmitry Medvedev che puntava a "ringiovanire" l’élite politica russa. Secondo l’analista politico Evgenij Minchenko, la norma è stata determinata dallo stile tradizionalista di Putin che "ama lavorare con persone conosciute e fidate". Ma potrebbe "aumentare l’insoddisfazione all’interno dell’élite, portando a una escalation delle tensioni politiche e sociali".

La legge si applica alla "categoria A" delle posizioni di governo, che comprendono i ministri e i capi delle agenzie federali e i loro vice, gli inviati presidenziali nei distretti federali, deputati, senatori, i capi dell’amministrazione presidenziale e i consiglieri presidenziali. Tutti dovrebbero andare in pensione a 60 anni.

Nel mese di marzo 2012, Putin - 60 anni - è stato eletto per un terzo mandato di sei anni a presidente, dopo essersi trovato di fronte a un movimento di opposizione sempre più acceso dal suo annuncio nel 2011 per tornare alla presidenza. Putin ha nominato Medvedev primo ministro, ma i rapporti coltivati con gli Usa nel precedente quadriennio di presidenza Medvedev, sono andati peggiorando. Almeno formalmente. Putin ha anche accusato gli Stati Uniti di foraggiare il movimento di opposizione a lui avverso. Inoltre un recente scambio di sgarbi ha portato
alla chiusura del confine statunitense per i funzionari russi convolti nella morte dell’avvocato Sergey
Magnitsky. Putin in risposta ha vietato le adozioni di orfani russi da parte di famiglie americane.

Per alcuni l’estensione a 70 anni per gli alti funzionari sarebbe l’ulteriore prova di una risovietizzazione voluta da Putin, che - contemporaneamente - vorrebbe riampliare il raggio di influenza russo sulle ex repubbliche sorelle, con iniziative come l’Unione doganale (per ora in vigore solo per Mosca, Minsk e Astana).

Ma non tutti vedono così cupo il futuro: la sociologa Olga Kryshtanovskaya, che studia le élite russe presso l’Accademia delle Scienze, ha detto che il rapido "ringiovanimento" creato con le riforme di Medvedev - che ha abbassato l’età media dei governatori regionali di 14 anni dall’inizio della sua presidenza - ha provocato un processo di frammentazione dell’élite che Putin starebbe cercando di riparare. Sarebbe insomma solo un tentativo di Putin di "fermare il dondolio della barca".

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