Tutti contro Gallup. A diciotto giorni dall’election day scoppia la guerra dei sondaggi. Nell’ultimo
sondaggio della Gallup (leggi il sondaggio), il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Mitt Romney, sarebbe avanti di sei punti raccogliendo il 51% delle preferenze contro il 45% del presidente americano Barack Obama. Prima Nate Silver, il noto blogger elettorale del New York Times, poi Ezra Klein del Washingon Post, contestano i dati. Una critica basata sul fatto che il resto dei sondaggisti, a partire dalla serissima Real Clear Politics, danno un sostanziale pareggio o un leggero vantaggio del candidato repubblicano, entro il limite di errore.
Il più duro contro Gallup il New York Times. Nel suo blog specializzato in flussi elettorali, FiveThirtyEight, Silver scrive un pezzo dal titolo Gallup contro il Mondo (leggi l'articolo). "I risultati di Gallup – scrive – sono profondamente incoerenti con quelli di tutti le altre aziende che si occupano di sondaggi. Del resto Gallup non ha una grande storia quando si tratta di rilevare le corse presidenziali". Silver ricorda come nel 2008, il giorno prima del voto, Gallup registrò uno scarto di Barack Obama su John McCain addirittura di undici punti, mentre gli altri parlavano di appena sette punti di differenza. E alla fine Obama vinse proprio con sette punti di scarto. Stessa storia alle elezioni di Midterm, nel novembre 2010, quando per Gallup i repubblicani erano avanti di quindici punti, per gli altri di appena otto. E alla fine il Grand Old Party vinse per sette punti sui democratici. Critico anche Klein, del Post (leggi l'articolo) che rileva appunto l’anomalia del sondaggio Gallup, considerando anche che in tutti i rilevamenti negli swing states (gli Stati in bilico) Barack Obama resta comunque in vantaggio nel computo dei grandi elettori.
Per saperne di più Klein ha parlato con Frank Newport, il direttore di Gallup, che ha messo chiaramente le mani avanti. "Il nostro sondaggio (quello che dava Romney avanti di 7 punti, ndr) è rivolto a elettori probabili ed è stato svolto nei giorni successivi il dibattito di Denver, quello in cui Romney ha trionfato su Obama". Anche l’ultimo, però, quello che tiene conto del dibattito di Heampstead vinto da Obama, dà Romney avanti di sei punti. "Con i nostri sondaggi - insiste Newport - registriamo il clima che circonda un candidato, tastiamo il polso, il tasso di entusiasmo o di frustrazione".
Ciò vorrebbe dire - incalza Klein - che il vostro dato sovrastima il momento di favore di un candidato sull’altro subito dopo un evento particolare come un dibattito? "Non userei il termine 'sovrastimare', ma certamente l’umore della gente cambia rapidamente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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