Dal mondo anglosassone arriva la parola dell'anno: è "selfie". Il termine indica l'abitudine diffusa tra gli adolescenti e gli utenti dei social network di fotografrasi. Ufficialmente significa: "Autoscattò fatto usando uno smartphone o una webcam e poi pubblicato sul web", secondo la definizione pubblicata dall'Oxford Dictionaries, che ha elevato il neologismo, coniato dai social media, a vocabolo chiave del 2013.
Selfie fa la sua prima comparsa in un forum di discussione australiano. Ma impiega pochissimo tempo per espandersi e conquistare il dominio del gergo giovanile internazionale. Si calcola che il suo utilizzo sia aumentato del 17mila per cento nell'ultimo anno. Un vero e proprio tormentone che ha contagiato tutto il mondo.
"Abbiamo notato, grazie alle nostre ricerche su circa 150 milioni di parole dell’inglese corrente, un suo uso cresciuto in modo esponenziale", ha detto Judy Pearshall, direttore editoriale di Oxford Dictionaries, "I social network hanno permesso una sua diffusione molto rapida, ma il vero boom si è verificato nell’ultimo anno quando selfiè è stato adottato dai maggiori media".
Il termine ha sbaragliato la concorrenza di altri insigni candidati che aspiravano al titolo, tra cui "twerk", "binge-watch" e "schmeat". La prima parola ha origini illustri: nasce dalla performance a luci rosse di Miley Cyrus, l'ex Hanna Montana che ha tentato nel giro di pochi mesi di scalare le vette della miglior tradizione trash. La cantante agli ultimi MtV Music Awards si è esibita scuotendo sfrontatamente il lato B e mostrando la lingua in un balletto hot con Robin Thicke. Da qui si sono susseguiti in maniera irrefrenabile video di imitazione pubblicati su tutti i principali social network. La seconda invece indica il guardare troppa televisione, in particolare le serie tv che mantengono incollati i fans puntata dopo puntata, anche per ore, tanto che sono nate classifiche per i record degli spettatori più accaniti e temerari. Il terzo termine infine un tipo di carne prodotta sinteticamente a partire da un tessuto biologico.
I lessicografi del dizionario più autorevole del Regno britannico hanno però scelto di premiare proprio "selfie" che sta spopolando non solo in rete, ma anche in tutti gli altri canali di comunicazione, divenendo virale. Pose solitarie che ci immortalano in locali, palestre, bagni e camere da letto.
Espressioni accattivanti, ammalianti, spiritose, o almeno nell'intento di chi decide di cimentarsi nell'edonistico autocompiacimento. Più spesso l'effetto rasenta il ridicolo ma quanto è difficile resistere alla tentazione di dare sfogo alla propria malsopita vanità?
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