Sparatoria alla prima di Batman, almeno dieci morti

Un ventenne ha aperto il fuoco in un centro commerciale durante la proiezione dell'ultimo film dedicato all'uomo pipistrello. Una vittima aveva solo sei anni. L'uomo è stato fermato

Sparatoria alla prima di Batman, almeno dieci morti

La prima di Batman a Denver finisce in una strage. Dodici i morti accertati, tra i quali ci sarebbero anche alcuni bambini e cinquanta i feriti in una sparatoria ad Aurora, sobborgo della capitale del Colorado. A renderlo noto l'emittente radiofonica Koa, che cita alcuni testimoni oculari. Tra le vittime della sparatoria ci sono anche dei militari. A riferirlo è stato il Pentagono, secondo quanto riporta il Wall Street Journal. Il portavoce del dipartimento della Difesa, George Little, ha dichiarato che non è chiaro quanti militari siano stati coinvolti, se siano stati feriti o uccisi. Secondo un altro portavoce del Pentagono, James Holmes - l’autore della sparatoria - non ha mai fatto parte delle forze armate. Fbi e Casa Bianca hanno già escluso possibili legami con il terrorismo internazionale.

Intorno alla mezzanotte un individuo col volto coperto da una maschera antigas simile a quella indossata dal cattivo di Batman, il terrorista Bane, ha aperto il fuoco appena fuori dal cinema di un centro commerciale, l'Aurora Theater, mentre era in corso la prima di The Dark Knight Rises, ultimo film della trilogia dedicata all'uomo pipistrello. L'uomo ha lanciato anche un ordigno, probabilmente un fumogeno, in mezzo alla folla. Dieci persone sono morte sul colpo. Altre due sono decedute durante il trasporto in ospedale.

In un primo momento era trapelata la notizia che l'assassino avrebbe avuto un complice, poi sconfessata dalla polizia locale. L'assassino, il 24enne James Holmes, aveva con sé diverse armi, due fucili, una pistola e un coltello. È già stato fermato. Arrestato, avrebbe detto alla polizia di avere "possibili esplosivi nella sua casa". La polizia ha setacciato anche l'area del cinema alla ricerca di ordigni.

James Holmes era uno studente alla facoltà di medicina dell’Università del Colorado a Denver, dove lavorava al suo dottorato. Secondo Cbs, si sarebbe ritirato dagli studi il mese scorso. I motivi che potrebbero averlo indotto a lasciare non sono ancora noti.

Paul Otermat, che si trovava nel cinema con la ragazza, racconta quanto accaduto: "Un uomo è entrato attraverso l’uscita d’emergenza. Ho pensato per un secondo che potesse essere una specie di trovata pubblicitaria, ma all’improvviso ha lanciato un lacrimogeno contro la folla. Poi ha cominciato a sparare. Io e la mia ragazza ci siamo chinati velocemente e abbiamo strisciato per raggiungere una posizione che fosse fuori dalla visuale dell’uomo armato. Siamo corsi via e abbiamo sentito altri spari, poi abbiamo raggiunto il parcheggio e siamo scappati via con la nostra macchina".

Informato dei fatti, il presidente Barack Obama ha invitato i suoi concittadini a unirsi "come una famiglia americana", dicendosi profondamente rattristato da quanto accaduto. "Questa tragedia ci ricorda in che modo siamo uniti", ha dichiarato il presidente Usa che poi ha aggiunto: "Prenderemo qualsiasi decisione necessaria per difendere i nostri cittadini. Stiamo raccogliendo tutte le informazioni.

Non capiremo mai cosa porta una persona a terrorizzare così altri esseri umani. Questa è una violenza diabolica e senza senso. Le vittime di questa sparatoria avevano sogni che non erano ancora stati realizzati".

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