Stanotte ultimo dibattito tra Obama e Romney

A due settimane dal voto stasera i due sfidanti alla Casa Bianca si affrontano nel terzo e ultimo dibattito in diretta tv. Il duello a Boca Raton, in Florida. Si parlerà di politica estera

Stanotte ultimo dibattito tra Obama e Romney

Il terzo e ultimo dibattito tra Obama e Romney, in programma stasera alle 21 (le 3 di notte in Italia) alla Lynn University di Boca Raton, Florida, sarà incentrato sulla politica internazionale: 90 minuti divisi in sei segmenti da 15 minuti ciascuno. Diversi - e complessi - i temi sul tappeto: dalla guerra in Afghanistan al ruolo degli Usa nel mondo, dalle relazioni con il Pakistan alla crisi tra Iran e Israele, dai rapporti con la Cina al terrorismo, dalla Siria alla Libia.

Il moderatore

A fare da arbitro sarà Bob Schieffer, conduttore dal 1991 di uno show domenicale molto famoso, Face the Nation. A 75 anni Schieffer è il simbolo della Cbs News, uno dei pochi giornalisti americani ad aver coperto, nel corso degli anni, Casa Bianca, Pentagono, Congresso e Dipartimento di Stato. Nel 2004 moderò il terzo confronto tra George W.Bush e John Kerry, mentre nel 2008 condusse il faccia a faccia conclusivo tra Obama e McCain.

Florida, ago della bilancia

Il terzo dibattito si svolge in Florida, il più "pesante" tra gli Stati in bilico, con in palio 29 Grandi elettori (per vincere bisogna raggiungere quota 270). E' una una sorta di spareggio dopo il primo dibattito di Denver dominato da Romney e quello di martedì scorso a Hemsptead (New York) in cui l'ha spuntata Obama. Per i due candidati sarà l’ultima occasione importante di parlare a milioni di elettori, in particolare a quel 5% di indecisi che potrebbero essere decisivi nella scelta del nuovo inquilino della Casa Bianca. E' vero, però, che contrariamente a quanto si può immaginare i dibattiti difficilmente sono in grado di cambiare l'esito delle elezioni. I candidati lo sanno bene e, anche se preparano la sfida con la massima cura (duellando per ore con dei finti rivali), i rispettivi staff non mollano la presa nella battaglia elettorale sul campo, quella che si gioca contea per contea negli stati ancora in bilico.

Esteri, terreno scivoloso per Romney

Sulla carta Obama è più preparato sugli argomenti di politica internazionale. Può vantare successi come l’operazione dei Navy Seals in Pakistan in cui fu ucciso ucciso Bin Laden, il ritiro delle truppe dall’Iraq e quello programmato dall’Afghanistan. Romney deve conquistarsi la credibilità in un campo che lo vede sfavorito. In passato il repubblicano ha fatto anche alcune gaffe proprio sugli esteri. Dopo l'ultimo dibattito e l'affondo a Obama per l’attacco a Bengasi - con tutte le polemiche che ne sono seguite anche per il ruolo non super partes della moderatrice, la giornalista della Cnn Candy Crowley, la situazione ora è più fluida. Molto probabilmente Romney continuerà ad attaccare il presidente accusandolo di aver fatto confusione e di aver, di fatto, indebolito la leadership degli Stati Uniti nel mondo. E a Obama non basterà di rinfacciare al suo sfidante di voler speculare su una tragedia (l'attacco di Bengasi e la morte di quattro americani, compreso l'ambasciatore Chris Stevens).

Sondaggio: Obama e Romney alla pari

Secondo un sondaggio Nbc/Wall Street Journal Obama e Romney sono sostanzialmente alla pari. La rilevazione, compiuta tra mille elettori già registrati e 816 probabili votanti, è stata condotta dopo il secondo dibattito. Tra gli elettori probabili, entrambi i candidati hanno ottenuto il 47% di consenso (il repubblicano, quindi, ha recuperato il distacco di tre punti che gli assegnava il precedente sondaggio Nbc/Wall Street Journal). La rilevazione è sostanzialmente in linea con altri sondaggi, che danno i due rivali ormai alla pari. Il sondaggio evidenzia anche che il repubblicano è in testa tra gli uomini (53% contro 43%) mentre Obama continua a essere preferito dalle donne (51 a 43%). Anche il sito web di informazione politica RealClearPolitics, che fa una media dei principali sondaggi di opinione, mostra un testa a testa al 47% nelle intenzioni di voto tra i due sfidanti.
Nelle decine di Stati incerti e nei quali Obama si impose nel 2008 la lotta è ogni giorno più serrata.

Un sondaggio divulgato sabato dà al presidente il vantaggio di un punto (49 a 48%) su Romney nell’Ohio, mentre in Florida è il repubblicano in testa, con un distacco compreso tra 1 e 3. Ohio e Florida assegnano rispettivamente 18 e 29 grandi elettori. Ultima annotazione, tra statistica e scaramanzia: finora nessun repubblicano è mai entrato alla Casa Bianca senza aver conquitato anche l’Ohio.

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