Una catastrofe umanitaria. Così, scrive Russia Today, il ministero degli Esteri russo definisce quando sta accadendo nella parte orientale dell'Ucraina, mettendo l'accento sulla mancanza di medicine e rifornimenti di cibo nelle città interessate dall'operazione militare lanciata da Kiev, che cerca di riprendere il controllo di quelle aree che cercano l'indipendenza, sul modello di quanto accaduto in Crimea.
Mosca chiede a Kiev di "fermare lo spargimento di sangue" e sostiene che sia a rischio "la pace in Europa". Il premier ad interim ucraino, Oleksandr Turchynov, ha invece parlato nei giorni scorsi di una "provocazione straniera" e detto di temere atti provocatori per il 9 maggio, giorno in cui si ricorda la vittoria sulla Germania nazista.
Un elicottero delle forze regolari ucraine è stato abbattuto oggi a Slavyansk. L'esercito di Kiev circonda il perimetro della città, in mano a indipendentisti filo-russi, secondo i quali una decina di persone, anche civili, sarebbero rimaste uccise in uno scontro con i governativi a un posto di blocco. Diversi i numeri forniti dal governo, che parla di quattro soldati uccisi e alcune decine di feriti.
Il governo ucraino ha deciso di inviare le forze speciali a Odessa, dove una folla di manifestanti filo-russi ha assaltato ieri la sede della polizia e ottenuto la liberazione di 67 compagni.
Qui, in quella che viene definita la città più cosmopolita d'Ucraina, una quarantina di persone è morta nell'incendio della locale Casa dei sindacati, forse appiccato dalle frange più estremiste dei nazionalisti.Se gli indipendentisti prendessero il controllo della città - ha ricordato l'Associated Press - Kiev perderebbe un altro sbocco sul mare.
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