Venezuela, la Iveco stoppa la produzione: "Crisi valutaria insostenibile"

Nonostante le rassicurazioni da parte del governo, l'azienda ha deciso di chiudere per l'attuale crisi che sta colpendo il paese

Venezuela, la Iveco stoppa la produzione: "Crisi valutaria insostenibile"

Dal 1954, la Cnh Industrial ha apportato molti contributi al Venezuela: nuove tecnologie, soldi, ma soprattutto lavoro. L'azienda, lì presente attraverso il business Iveco presso la città di La Victoria, ha annunciato la sospensione delle proprie attività produttive nello stato. I continui ribilanciamenti di potere e gli aspri scontri che stanno investendo il paese stanno lentamente creando un flop economico della regione. "Con la crisi valutaria - si legge in una nota dell'azienda - che continua a creare difficoltà all'industria nell'importazione dei componenti e delle materie prime, Iveco si vede costretta a sospendere con effetto immediato le proprie attività produttive nel Paese". La Iveco è da anni tra le più grosse produttrici di mezzi pesanti, quali camion, autobus e componenti per tir. Al suo appello rispondono oltre 400 dipendenti, che nel 2013 hanno prodotto complessivamente cira 1700 unità. L'azienda ha anche realizzato alcuni pezzi per la gara del Dakar per camion. La società, comunque, "conferma il proprio interesse per il mercato venezuelano e continuerà a essere a fianco dei propri concessionari e dei clienti, garantendo, attraverso le 32 sedi a livello nazionale, assistenza nei servizi e nei ricambi per tutti i veicoli Iveco", che cercheranno di coprire le unità mancanti. Nonostante la crisi però, la divisione di La Victoria ha annunciato di "riprendere le attività nello stabilimento non appena la situazione del mercato sarà migliorata e stabile". Il Venezuela sembra ben lungi dall'uscita da questa situazione di stallo, considerate le possibili sanzioni che gli Usa starebbero valutando nei confronti del governo di Maduro. Che ci tiene a ricordare come l'amministrazione Obama

538em;"> spenda "almeno 5 milioni di dollari all'anno per finanziare i movimenti di opposizione in Venezuela", e di come al momento "al Congresso vi è una legge per stanziarne altri 15 proponendo anche delle sanzioni. Il Venezuela ed il suo popolo non meritano questa punizione".

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