Ultimi verdetti per Euro 2012. Dai ritorni degli spareggi usciranno le ultime quattro squadre sicure di salire l'anno prossimo sull'aereo per la Polonia e l'Ucraina. Trapattoni e la sua Irlanda il biglietto ce l'hanno quasi in tasca, dopo lo 0-4 di Tallinn con l'Estonia («il gatto e nel sacco ma non è ancora... chiuso», la definizione dell'ex ct azzurro nel suo inglese maccheronico), a Dublino è già pronta la festa irlandese e probabilmente anche il rinnovo del contratto per il 72enne tecnico di Cusano Milanino fino al Mondiale 2014. Se l'Irlanda ha già lo champagne in frigo, chi invece è sulla corda sono Portogallo e Bosnia. Nonostante lo 0-0 dell'andata sarà sfida tra bomber: da una parte Dzeko, dall'altra Cristiano Ronaldo. La stella del Real, capocannoniere dei suoi con cinque reti nelle qualificazioni, è rimasto a secco all'andata a Zenica, colpa anche del campo impossibile.
«I portoghesi si sbagliano se pensano di avere un vantaggio. Giocare sul loro campo (a Lisbona, ndr) è un vantaggio per noi» dice Dzeko, che si è ripreso da piccoli acciacchi assieme al giallorosso Pjanic. Intanto Bruno Alves rivolge un appello ai tifosi portoghesi. «Chiedo a tutti di venire e sostenerci creando un'atmosfera difficile per i nostri avversari, come è stato per noi nella gara di andata». Uno dei suoi cinque gol in nazionale Alves l'ha segnato proprio alla Bosnia (sempre a Lisbona nello spareggio di andata dei Mondiali di due anni fa). «Non ci sono mai due sfide identiche, ma mi piacerebbe segnare di nuovo. Siamo pronti a tutto, ma non vogliamo subire gol, solo segnarne. Il nostro obiettivo è solo uno: vincere».
A proposito degli «italiani» in campo, occhi puntati sul Montenegro dello juventino Vucinic, che parte però dallo 0-2 di Praga contro la Repubblica ceca. «La sfida è tutt'altro che chiusa - tuona il viola Jovetic -. Se siamo riusciti a segnare due gol contro l'Inghilterra, possiamo farlo anche contro la Repubblica Ceca. All'andata non abbiamo giocato e siamo rimasti nettamente al di sotto del nostro livello. Sono sicuro che in casa andrà molto meglio. Non abbiamo ancora perso la speranza». Il ct ceco Bilek invita i suoi a cercare subito il gol anche a Podgorica. «Se segniamo, il Montenegro dovrà fare quattro gol, il che è molto difficile. Ci aspettiamo una partita complicata davanti a un pubblico molto caloroso. Abbiamo un'occasione imperdibile».
Come gli irlandesi, va sul velluto anche la Croazia dopo il 3-0 dell'andata alla Turchia. Modric invita i compagni a non dare tutto per scontato: «Siamo solo a metà dell'opera». Dopo tanti problemi Olic, dopo il gol che ha aperto la strada al 3-0 di Istanbul, per i tifosi croati è tornato un «eroe». «Stavo pensando al ritiro» confessa l'attaccante del Bayern.
Non solo spareggi, ma in programma anche amichevoli di lusso. Oltre a Italia-Uruguay di Roma, a Wembley in campo l'Inghilterra di Capello contro la Svezia di Ibrahimovic. Il ct inglese conferma Terry come capitano nonostante le polemiche: dopo l'infedeltà coniugale questa volta su di lui accuse di razzismo rivoltegli da Ferdinand. «È il leader della squadra - lo difende Capello -, ha una grande influenza nello spogliatoio. Per me è innocente fino a quando non sarà riconosciuto colpevole». Quasi certamente non sarà a Wembley Clemence: il 63enne allenatore dei portieri si è sottoposto oggi ad accertamenti in ospedale. «Non sta bene» dice la federazione inglese.
A Parigi la Francia ospita il Belgio, l'attrazione è Hazard, astro nascente del calcio. Ad arbitrare Cesar Muniz Fernandez, metà metà spagnolo e metà belga (è nato nel distretto di Anderlecht). La Germania di Low, in vena di esperimenti, ospita l'Olanda ad Amburgo: Huntelaar contro Neuer.
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