Meloni sente Scholz, dall'Ucraina all'immigrazione: tutti i dossier sul tavolo

Giorgia Meloni e Olaf Scholz hanno confermato gli accordi di visione sulla gestione dei migranti in Europa per il futuro, per preservare la sicurezza dei cittadini

Meloni sente Scholz, dall'Ucraina all'immigrazione: tutti i dossier sul tavolo
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Telefonata tra Giorgia Meloni e Olaf Scholz, che a differenza di quanto cerca di raccontare la sinistra italiana stima il premier italiano. Lo scambio telefonico tra il cancelliere tedesco e il presidente del Consiglio si inserisce nella visita in Germania di Sergio Mattarella, che nei prossimi incontrerà Scholz. Intanto, tra i due capi di governo, c'è stato l'ennesimo scambio sulla gestione dei migranti. Non è una novità che il governo tedesco guardi alle strategie adottate dall'Italia, e ribadite anche nel recente viaggio a New York di Meloni.

I governi europei, in controtendenza con quanto accadeva qualche anno fa, hanno capito che la gestione efficace dei flussi migratori non passa dall'accoglienza indiscriminata ma dal controllo sui confini e all'origine. Dall'arrivo di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, l'argomento è stato inserito in cima all'agenda dell'Unione europea e ora pressoché tutti i governi nazionali stanno lavorando per porre rimedio agli errori del passato. La Germania, per il momento, è il Paese che ha effettuato la stretta maggiore. A seguito dell'attentato terroristico di Solingen, ad agosto, ha deciso di rispondere all'esigenza di sicurezza dei suoi cittadini blindando i suoi confini. La sospensione di Schengen ha reintrodotto i controlli di frontiera ma il piano tedesco lavora anche su un altro, livello, che è quello delle espulsioni.

Una nota di Palazzo Chigi fa sapere che Scholz e Meloni "hanno discusso delle principali questioni bilaterali e internazionali, a partire dall'Ucraina. In ambito europeo si sono soffermati in particolare sulle questioni migratorie". Il cancelliere, si legge ancora, "ha illustrato le ragioni alla base della recente decisione tedesca di reintrodurre i controlli di frontiera con gli Stati membri confinanti e le ulteriori iniziative introdotte dalla Germania per contrastare gli arrivi irregolari". La posizione tedesca, alla quale stanno facendo seguito anche altri Paesi, verrà presto portata anche in Unione europea. Infatti, scrive Palazzo Chigi, "è stato concordato di mantenere uno stretto raccordo sul tema anche in vista dei prossimi Consigli europei, con l'obiettivo di consolidare il nesso tra dimensione interna ed esterna della politica migratoria Ue".

L'obiettivo, spiega la Presidenza del Consiglio, è di rafforzare "in particolare le politiche in tema di partenariati con i Paesi di origine e transito dei migranti, ritorni, lotta ai trafficanti di esseri umani e migrazione legale".

Dopo l'ultimo episodio di cronaca nera avvenuto in Francia, dove un migrante irregolare destinato all'espulsione ha ucciso una ragazzina 19 anni, anche il Paese di Macron sta valutando la possibilità di un inasprimento delle politiche in ambito di accoglienza e ingresso. Tutti i Paesi europei sembrano ormai allineati sullo stesso principio, a differenza di quanto accadeva prima dell'arrivo di Meloni a Chigi.

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