
L'Ue ha aperto una procedura di infrazione contro l'Italia per le misure di trasparenza contro la shrinkflation finalizzate a evidenziare la cosiddetta «sgrammatura», cioè la pratica delle aziende di ridurre la quantità di prodotto a costo invariato per mascherare un aumento di prezzo. La Commissione Ue ritiene che la richiesta di dare l'informazione su ciascun prodotto non sia proporzionato perché questi obblighi di etichettatura «compromettono seriamente la libera circolazione delle merci», ha spiegato. Sarebbero state possibili altre opzioni meno restrittive, come chiedere di esporre l'informazione vicino ai prodotti in vendita. Secondo Bruxelles, poi, l'Italia viola anche la direttiva sulla trasparenza del mercato unico poiché la misura è stata adottata durante il periodo di sospensione successivo alla notifica del progetto di legge, senza considerare il parere circostanziato emesso dalla Commissione. La modifica al Codice del Consumo contenuta nel ddl Concorrenza (in foto il ministro delle Imprese Adolfo Urso) non ha seguito la procedura standard per le leggi che limitano la circolazione delle merci.
Non a caso il dl Milleproroghe ha rinviato dal primo aprile al primo ottobre l'entrata in vigore della normativa per riaprire il dialogo con Bruxelles. All'Italia è stata inviata una lettera di costituzione in mora, l'avvio preliminare della procedura di infrazione, e Roma avrà ora due mesi per rispondere e porre rimedio alle carenze.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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