Gli esponenti italiani in Europa hanno detto no alla direttiva Green sulle case che l'Europa vorrebbe imporre e che comporterebbe esborsi enormi ma anche una svalutazione enorme del patrimonio immobiliare del nostro Paese. Una tagliola alla gola per tutti quelli che hanno investito nel mattone o, semplicemente, hanno fatto sacrifici per acquistare un immobile, che a causa della direttiva green europea rischiano di essere vanificati. L'Italia ha un enorme patrimonio immobiliare costituito da edifici antichi e storici che non possono essere adeguati alla direttiva ma tutto questo non sembra interessare all'Europa, come dimostrano le ultime dichiarazioni del vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans in conferenza stampa.
Timmermans alza la voce contro il nostro Paese, cerca di forzare la sovranità decisionale dal suo punto di vista privilegiato nel processo decisionale europeo: "Dobbiamo dimostrare che è nell'interesse dell'Italia, dei cittadini italiani e dell'industria italiana di andare avanti". Sembra partire dal presupposto che l'Italia non abbia capito e così lui, con supponenza manifesta, si propone di spiegare perché l'Italia dovrebbe aderire a un progetto nel quale non crede per ragioni ben note, che porterebbero il Paese a un ulteriore detrerioramento del suo tessuto economico. "Se vediamo i problemi che l'Italia ha oggi con la siccità...", ha detto Timmermans, facendo leva anche sul cambiamento climatico per tentare la strada della persuasione, nonostante gli esperti abbiano già acclarato che la direttiva sulle case green sarà inutile per quello per la quale viene venduta.
Il vicepresidente della Commissione fa riferimento a un ipotetico largo consenso che avrebbe nel nostro Paese questa misura, che nella realtà non esiste se non nella nicchie eco-fondamentaliste della sinistra: gli italiani non intendono sborsare migliaia di euro per modifiche che non daranno alcun beneficio tangibile e che saranno solo l'ennesimo balzello da versare, una sorta di patrimoniale camuffata. Timmermans tenta anche la strada della delegittimazione della stampa italiana nel suo intervendo, contraddicendosi da solo quando dice: "Se leggo nella stampa italiana che cosa scrivono sulla direttiva sulle case green... Non so cosa viene scritto. Ma non è la realtà". Queste parole, basate su qualcosa che ammette di non sapere, appaiono come un attacco pregiudizievole ai media, accusati di dire bugie. Ma a quale scopo?
A Frans Timmermans ha risposto Carlo Fidanza, che ha dichiarato che "come tutti gli uomini acciecati dall'ideologia, confonde troppo spesso la realtà con i suoi desideri. Lo fa anche oggi, sindacando a modo suo sulle posizioni critiche espresse dal centrodestra italiano su diversi provvedimenti green di cui si è fatto promotore". Il capodelegazione di FdI- Ecr ha sottolineato come sia quanto meno curiosa la sortita odierna di Timmermans contro il centrodestra italiano "nel giorno in cui alle elezioni per il Senato della sua Olanda trionfa il movimento degli agricoltori e degli allevatori, che hanno difeso le loro stalle dai provvedimenti ultra-ambientalisti del governo". L'esponente di FdI conclude: "Si rassegni, si goda gli ultimi mesi da Commissario senza pretendere di fare altri danni e impari ad ascoltare la voce dei cittadini che sempre di più si oppongono a questa folle deriva ideologica".
Anche la Lega è intervenuta in maniera netta e senza appello contro il vicepresidente della Commissione: "Afferma di vedere incertezze nel governo italiano sulla direttiva casa e che addirittura ci sarebbe la volontà di andare avanti. La realtà dei fatti è invece assai diversa rispetto alle sue parole".
Il Carroccio sottolinea come la coalizione abbia votato compatta contro il provvedimento al parlamento europeo e che il governo ha più volte espresso in maniera nitida la sua contrarietà "a un'eurofollia che andrebbe a colpire settori produttivi, occupazione e nuclei famigliari. Altro che sostegno fortissimo, giù le mani dalle case degli italiani".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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