"Piano comune per Lampedusa". Così Meloni ha svegliato Ue e Germania

Dopo la visita di Ursula von der Leyen a Lampedusa, Giorgia Meloni ha spiegato il piano di intervento dei prossimi mesi in tema migrazioni

"Piano comune per Lampedusa". Così Meloni ha svegliato Ue e Germania
00:00 00:00

Giornata impegnativa per Giorgia Meloni a Lampedusa. Il presidente del Consiglio ha fatto visita all'isola con il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, alla quale ha mostrato le criticità che vive il Paese a causa dell'ondata migratoria. "Credo che quello che il governo italiano è riuscito a fare in Europa in tema di contrasto ai flussi migratori sia una rivoluzione copernicana", ha detto il premier ospite di Paolo Del Debbio a Dritto e Rovescio, in onda questa sera su Rete4. E piu ha aggiunto: "Fino a quando c'era la sinistra al governo si parlava solo di come redistribuire i migranti illegali in giro per l'Europa, adesso l'Europa parla di come fermare le partenze illegali".

Quello raggiunto oggi, prosegue il premier, "è un buon punto di partenza al quale dovranno corrispondere altrettanti fatti concreti". C'è soddisfazione da parte di Meloni per il lavoro fatto questa mattina con von der Leyen, soprattutto perché "questa mattina ha pronunciato parole in tema di immigrazione che dall'Europa non erano mai state pronunciate, che si riassumono nella frase: 'siamo noi a decidere chi entra e non entra in Europa e non i trafficanti'". A sorprendere il premier è stata anche la rapidità con la quale il presidente della Commissione Ue ha accolto l'invito di un passaggio a Lampedusa. Una rapidità non comune fino a poco tempo fa, sinonimo di interesse dell'Europa nei confronti della questione italiana.

Segnato il solco e tracciata la rotta, ora Meloni dovrà portare la questione al tavolo degli altri Paesi e far capire loro che se i confini dell'Europa collassano sotto il peso dei migranti non sarà solo l'Italia a trarne svantaggio ma tutta l'Unione. "Continuo a proporre da anni una missione navale europea per fermare le partenze irregolari. L'Europa l'aveva anche messa nero su bianco, la missione Sophia. Aveva tre parti. L'unica che è stata attivata prevedeva che le navi europee andassero a recuperare i migranti, e per paradosso si rivelò un fattore di attrazione", ha spiegato il premier indicando quella che è la sua linea per i prossimi mesi. L'obiettivo è ripristinare quella missione ma attivando anche la seconda e la terza parte: "parlava di usare le navi europee per fermare i trafficanti, impedire le partenze, in accordo con le autorità del Nord Africa, e secondo me anche con le organizzazioni sovranazionali. È la proposta che intendo portare al prossimo Consiglio europeo".

Una forma di blocco navale alla partenza che dev'essere vista come "una battaglia fra la legalità e i trafficanti di esseri umani. L'Europa poggi ci ha detto che sta dalla parte della legalità e continueremo a batterci perché la legalità su questa materia venga ripristinata a livello nazionale e internazionale". Ma tutto questo si scontra con il populismo e l'ideologia della sinistra, incapace di proporre idee ma solo di bocciare quelle del governo: "Noi abbiamo fatto delle proposte concrete, mentre per la sinistra,. nel passato, l'unica soluzione è stata 'facciamo finta di niente e consentiamo ai trafficanti di fare miliardi". Il primo passo verrà fatto domani nel nuovo corso italiano: permanenza massima nei Cpr di 18 mesi, al termine dei quali si viene comunque rimpatriati.

Dopoil braccio di ferro sul trattato di Dublino, il ministro dell'Interno Nancy Faeser ha dichiarato che intende adottare un "piano d'azione comune" tra Germania, Italia, Francia e Spagna per far fronte alla "situazione molto difficile" a Lampedusa.

Intervistata dall'emittente radiotelevisiva "Ard", l'esponente del governo federale ha evidenziato come la questione sarà oggetto di colloqui telefonici che terrà domani con i ministri dell'Interno di Italia, Francia e Spagna, rispettivamente Matteo Piantedosi, Gerald Darmanin e Fernando Grande-Marlaska.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica